Patenti facili, operazione all’alba: arresti dal Cilento a Roma

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Patenti facili, operazione all’alba: arresti dal Cilento a Roma

Gli agenti della polizia di Stato della Squadra Mobile, nell’ambito di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato 15 persone, smantellando un’associazione a delinquere composta da 22 persone che garantiva patenti facili a stranieri che a stento parlavano la lingua italiana, con numerosi indagati a vario titolo.

Scoperto anche un giro di marche da bollo false ed arrestato un dipendente della Motorizzazione Civile di Roma, per peculato, in accordo con un pregiudicato romano, agli arresti anche per il riciclaggio di valori bollati rubati negli archivi della Mctc e rivenduti ad alcune autoscuole della Capitale.

Gli arrestati, di età compresa tra i 33 ed i 72 anni, tutti di Roma, tranne 5 campani ed un calabrese, sono indagati e ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione a delinquere ramificata sul territorio nazionale e finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati tra i quali il fraudolento conseguimento di patenti di guida, mediante l’uso di congegni elettronici, la falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici, la truffa, il riciclaggio oltre alla falsificazione e messa in circolazione di valori in bollo, attraverso la predisposizione di una sofisticata organizzazione volta a far conseguire in modo illecito, per lo più a cittadini stranieri, la patente di guida di veicoli, nonché volta alla sottrazione e riutilizzazione di marche da bollo apposte su pratiche dalla Motorizzazione di Roma Nord.

Il lavoro degli inquirenti
Le indagini condotte dalla sezione ”Reati contro il Patrimonio” della Squadra Mobile, che hanno spaziato sia da nord a sud della Capitale con le Motorizzazioni Civili di Roma in via Laurentina ed in via Salaria, sia in Campania e Calabria con quelle di Salerno e Cosenza, hanno interessato una quindicina di autoscuole, coinvolte nel conseguimento fraudolento della patente B e di quella per i mezzi pesanti, la cosiddetta ”CQC” – Carta di Qualificazione Conducenti, finalizzata a qualificare i conducenti per la guida professionale di veicoli adibiti al trasporto di persone e/o di merci.

La concessione della patente di guida avveniva dietro il pagamento di somme di denaro che oscillavano tra i 2.000 ed i 3.500 euro, grazie al quale i candidati, assolutamente impreparati per il test e molto spesso di nazionalità straniera, di provenienza africana ed asiatica, in grado di comprendere almeno grossolanamente la lingua italiana, perlomeno per capire i suggerimenti ”Vero/Falso” che gli venivano trasmessi attraverso delle sofisticate apparecchiature elettroniche (telefoni cellulari dotati di videocamera e di auricolare wireless) fornite dalla scuola guida, con cui ricevevano le risposte ai quesiti della prova.

Il raggiro
In pratica ai candidati, versando le somme di denaro richieste agli associati, veniva garantito il passaggio della prova d’esame seguendo un modus operandi ben preciso: gli aspiranti, prima di fare ingresso nelle sale della Motorizzazione, venivano avvicinati da componenti dell’organizzazione che provvedevano alla ”vestizione” dei candidati installando un ”kit” di apparecchiature ben occultate negli abiti. E in questo modo i candidati ricevevano le risposte alle domande che comparivano sul monitor della Mctc per il test.

Le indagini, iniziate nel marzo 2017 da un semplice controllo amministrativo presso un’agenzia di pratiche auto di Roma, con l’arresto del titolare perché trovato in possesso di oltre 1000 marche da bollo (ognuna da 16 euro) di provenienza illecita, pronte per essere applicate sulle autentiche di firme per il rilascio di patenti di guida e trasferimenti di proprietà dei veicoli, hanno consentito, anche attraverso perizie tecniche eseguite presso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che hanno evidenziato l’originalità dei titoli bollati, di individuarne la provenienza dagli Uffici della Motorizzazione Civile di Roma Nord.

I protagonisti
Le indagini hanno appurato che B.B., 55enne di origini abruzzesi ma stabilmente a Roma, a cui è contestato anche il reato di riciclaggio, rimettesse sul mercato le numerose marche da bollo rubate da un dipendente della Mctc, S.C., romano di 55 anni, arrestato per peculato, rifornendo numerose autoscuole della Capitale dietro ingenti corrispettivi di denaro.

Attraverso il monitoraggio delle numerose agenzie di pratiche auto rifornite dal B.B., tra le quali quella di P.G. 59enne di Rocca di Papa (Roma) e M.A. romano dei 43 anni, entrambi in carcere insieme ad A.L., che partecipava all’associazione in quanto molto vicino al P.G., ”accompagnatore” dei candidati che intendevano superare illegalmente l’esame, si faceva luce sull’organizzazione di cui facevano parte e gestita da alcuni personaggi salernitani. I vertici dell’organizzazione, quindi, da Salerno si sono allargati ”in trasferta” sino a Roma ed in Calabria, portando al seguito i loro kit per gli esami, mettendo a disposizione delle autoscuole degli altri associati tutti i dispositivi elettronici necessari per consentire ai candidati il fraudolento conseguimento delle patenti.

Nel territorio romano il principale referente era P.G., che in qualità di punto di riferimento su Roma dell’intera organizzazione in quanto catalizzava tutti i clienti delle Agenzie di pratiche auto della provincia capitolina, si occupava, unitamente a F.S., 33enne di Rocca di Papa (Roma), V.G.72enne di Ciampino (Roma) e R.S., romano di 32 anni, tutti sottoposti agli arresti domiciliari, di raccogliere le richieste avanzate dai titolari di alcune Autoscuoleanche di fuori Roma come quella di Santa Marinella gestita da M. R., 56enne romana anche lei ai domiciliari, che presentavano candidati intenzionati ad ottenere titoli abilitativi alla guida in maniera illecita.

I promotori della predetta associazione per delinquere avevano diramato i propri interessi sia a Roma che a Cosenza, luoghi presso i quali si avvalevano della stretta collaborazione di altri complici, tra i quali l’arrestato M. G. della provincia di Cosenza di 64 anni, titolari di autoscuole a Praia a Mare ed in altri comuni del cosentino, che ricoprivano il ruolo sia di gestire le sedute d’esame presso le locali Motorizzazioni Civili sia di procacciare, con l’aiuto di altri soggetti, candidati che intendevano superare illecitamente prove d’esame senza aver acquisito le conoscenze necessarie per poterlo fare autonomamente, ovviamente previo il pagamento di cospicue somme di denaro.

Un giro internazionale
Tra i candidati, vi erano anche cittadini extracomunitari, provenienti da India, Bangladesh, Egitto ed Etiopia, che comprendevano a stento la lingua italiana, risultati privi di qualsivoglia cognizione teorico/pratica riguardo le norme sulla circolazione stradale, alcuni identificati nel corso delle attività presso le Motorizzazioni Civili di Roma Sud e Roma Nord, indosso ai quali venivano rinvenute e sequestrate le apparecchiature tecniche direttamente riconducibili agli stessi arrestati.

L’articolata attività, principalmente improntata sul fronte del riciclaggio di marche da bollo, è sfociata quindi anche nel campo dell’illecito conseguimento dei titoli abilitativi alla guida, consentendo di individuare, oltre agli organizzatori e conniventi titolari di ben sei autoscuole nella Capitale, sei nella provincia di Cosenza ed una in quella di Salerno, anche numerosi candidati che hanno conseguito illecitamente detti titoli, denunciati per presunte responsabilità in merito ai reati di truffa, induzione in errore e falsità ideologica in documento informatico, in concorso con gli arrestati.

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