7 Dicembre 2025

Piero Armenti sospeso dall’Ordine dei giornalisti: un anno di stop per attività pubblicitaria

| di
Piero Armenti sospeso dall’Ordine dei giornalisti: un anno di stop per attività pubblicitaria

Per anni ha costruito la propria immagine con il celebre saluto «Amici del mio viaggio a New York!», diventato il marchio distintivo dei suoi contenuti online. Piero Armenti, originario di Salerno e classe 1979, è oggi uno degli imprenditori italiani più riconosciuti nel settore dei tour operator all’estero. La sua agenzia con sede a Manhattan è divenuta un punto di riferimento per chi sogna la Grande Mela, e sui social Armenti si è imposto grazie a uno stile comunicativo immediato e riconoscibile, definendosi «imprenditore, scrittore ed esploratore urbano».

Nella sua biografia, però, figura anche un titolo di cui ama ricordarsi: quello di giornalista professionista, ottenuto nel 2006. Da qualche giorno, tuttavia, l’elenco dell’Ordine dei giornalisti riporta una novità: accanto al suo nome compare la dicitura «sospensione d’ufficio».

Secondo quanto appreso, il Consiglio di disciplina dell’Ordine della Campania ha disposto una sospensione di dodici mesi dall’esercizio della professione. La decisione, arrivata nei giorni scorsi, rappresenta l’esito di un procedimento disciplinare avviato nei confronti dell’imprenditore, verificato e valutato dall’organismo chiamato a giudicare eventuali violazioni della legge professionale e del codice deontologico.

Al centro del provvedimento vi è l’attività promozionale svolta da Armenti per due società di cui è volto e socio: l’agenzia “Il mio viaggio a New York”, attiva negli Stati Uniti, e il recente progetto di ristorazione “Bukies burger & cookies”, inaugurato ad Aversa. Per il Consiglio di disciplina, la partecipazione a iniziative pubblicitarie contrasta con l’articolo 10 del Testo unico dei doveri del giornalista, che vieta espressamente l’utilizzo del nome, dell’immagine o della voce del professionista per finalità commerciali, salvo casi di interesse sociale o culturale.

Nel provvedimento viene ricordato anche che da tempo Armenti non svolgerebbe attività giornalistica effettiva, elemento che potrebbe portare a una valutazione sulla sua permanenza negli elenchi dell’Ordine.

L’imprenditore, seguito da milioni di persone sulle piattaforme digitali, si è collegato da New York per difendere la propria posizione, sostenendo il diritto di promuovere le sue iniziative imprenditoriali. L’Ordine gli ha riconosciuto la libertà di operare come imprenditore, precisando però che tale impegno non può sovrapporsi ai limiti imposti a chi mantiene l’iscrizione professionale.

Ora Armenti potrà decidere se impugnare la decisione: ha trenta giorni di tempo per presentare ricorso al Consiglio di disciplina nazionale, organo chiamato a esaminare il secondo grado di giudizio.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata