Presentato l’album ‘Vorrei che morissi d’arte’, Mico Argirò: «Raccontare quotidianità attraverso personaggi al limite del reale»

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Presentato l’album ‘Vorrei che morissi d’arte’, Mico Argirò: «Raccontare quotidianità attraverso personaggi al limite del reale»

Il suo singolo ha raggiunto 120mila visualizzazioni su Fanpage.it; il suo album, ‘Vorrei che morissi d’arte’, è stato presentato in anteprima su una delle riviste musicali italiane di punta, RockON; e sta riscuotendo consensi sia in Italia che all’estero, quando una rivista della Polonia si è interessata al suo brano ‘Il Polacco’Stiamo parlando di Mico Argirò, cantautore originario di Agropoli.

Ieri Mico ha presentato il suo album dal vivo nella sua città natale: per l’occasione l’abbiamo intervistato.

D: Ciao, Mico: prima di tutto presentati ai nostri lettori.

R: “Ciao, sono Mico, i miei ideali sono la pace nel mondo e voglio partecipare al Grande Fratello…” [ride] non sono bravo a presentarmi, sono solo uno che scrive canzoni e cerca di cantarle…

D: Ieri è stata una giornata importante: è uscito il tuo nuovo album, “Vorrei che morissi d’arte”, e in serata l’hai presentato dal vivo ad Agropoli. Come ti senti oggi?

R: Bene, molto bene. È stata una serata magica, moltissima gente, tanta partecipazione, musicisti, artisti, amici. Ed è stata soprattutto una festa. Non potevo presentare meglio questo disco.

D: Parlaci un po’ di “Vorrei che morissi d’arte”, sia dal punto di vista dei testi che da quello prettamente musicale.

R: È un album molto vario, ma con canzoni che si legano strettamente; è una mia visione del presente e un augurio-minaccia al mondo. Cerco di raccontare la contemporaneità e la quotidianità attraverso personaggi al limite del reale, pazzi, girovaghi, potenti e attraverso sentimenti forti e totalizzanti. Musicalmente è altrettanto vario perché odio la definizione di genere e mi piace spaziare tra gli stili, mischiare e contaminare. Marcato è l’uso dei suoni della vita vera, macchine che passano, treni, suoni da bar, voci, che si vanno ad unire ai suoni degli strumenti.

D: Il primo videoclip estratto dall’album è stato “Il Polacco”: come mai hai scelto proprio questa canzone?

R: “Il Polacco” racconta la storia di una persona reale, cerca di evocare una vita sull’asfalto, da viaggiatore forzato; l’ho scelto perché sintetizzava il passaggio dal vecchio me artistico al nuovo mantenendo fermi alcuni punti e variando su altri. Mi piace poi raccontare storie, storie di personaggi mai comuni, diversi, con tutti i pesi della diversità.

D: Il videoclip è stato lanciato in anteprima esclusiva su Fanpage.it ed ha raggiunto in un attimo le 120mila visualizzazioni, numeri stratosferici: ti aspettavi un tale riscontro e cosa si prova a vedere quei numeri vicino a un proprio lavoro?

R: Non mi aspettavo questi numeri, non mi aspettavo che il pezzo girasse tanto, l’attenzione di questi giorni, l’anteprima del disco su RockON… non faccio musica per questo, ma ne sono commosso davvero. 120.000 ascolti di una mia composizione sono un onore enorme, perché entri nella vita delle persone, nelle loro cuffiette, nella loro quotidianità.

D: Stanno iniziando ad uscire interviste, segnalazioni e recensioni sul tuo lavoro, fra cui una particolarissima segnalazione su un sito, guarda caso, polacco: ti aspettavi una cosa del genere, alquanto peculiare?

R: No, ancora una volta no. In questo articolo polacco c’era un entusiasmo pazzesco per questo cantautore italiano che parlava dei polacchi in Italia, del loro emigrare, delle loro vite di “asfalto amaro”. Mi commuove sapere di poter raccontare storie così complicate e reali e toccare l’animo dei protagonisti veri di queste storie.

D: Dove può il nostro pubblico ascoltare e acquistare il tuo album?

R: Il mio album è su tutti i Digital Store (Amazon Music, Google Play, Spotify, Deezer, ecc.) ed è acquistabile anche la copia fisica del disco (un vero gioiellino grazie alla collaborazione di Stefania Patella che ha creato appositamente un’opera limitata per il CD, della grafica di Giovanni Carbone e della fotografia di Ciro Rusciano).

D: Quali sono i tuoi prossimi passi?

R: L’obiettivo adesso è di portare dal vivo questo lavoro, avvicinare ancora di più le canzoni alla gente e vedere dal vivo le loro reazioni. Una canzone senza pubblico è soltanto aria.

D: Saluta i nostri lettori.

R: Un saluto di cuore, vorrei che moriste d’arte (magari significa anche che ci avete vissuto…).

IL POLACCO SU FANPAGE: http://youmedia.fanpage.it/video/af/V-O-KuSwTFRBZ6Tj

L’ALBUM SU SOUNDCLOUD: https://soundcloud.com/micoargiro/sets/vorrei-che-morissi-darte/s-fmgI3

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