Prete e perpetua condannati per stalking: la Diocesi di Vallo della Lucania esprime vicinanza alla vittima
| di Antonio Vuolo
Tristezza, dolore e sconcerto. Con queste parole la Diocesi di Vallo della Lucania ha commentato, in una nota ufficiale, la sentenza di primo grado che ha visto condannati un sacerdote e la sua collaboratrice per atti persecutori nei confronti di una parrocchiana. Una vicenda che scuote profondamente una comunità del Cilento collinare, rimasta sconvolta dall’evoluzione di quella che avrebbe dovuto essere una normale relazione pastorale.
Il Vescovo Vincenzo Calvosa, intervenendo pubblicamente sulla vicenda, ha voluto esprimere vicinanza e solidarietà alla vittima e a tutta la comunità locale: «La Diocesi esprime tristezza e dolore per i fatti che vedono coinvolti un sacerdote e una sua collaboratrice condannati in primo grado di giudizio per atti persecutori nei confronti di una parrocchiana. Il Vescovo Vincenzo Calvosa rinnova vicinanza, sostegno e solidarietà alla vittima e all’intera comunità, provate da una vicenda che ha provocato e continua a provocare sconcerto e imbarazzo. La Diocesi, che sin dall’inizio ha agito seguendo quanto previsto dall’ordinamento canonico, esprime piena fiducia nell’operato delle autorità competenti e resta a loro disposizione, anche relativamente ai successivi gradi di giudizio», si legge nella nota.
I fatti
Il tribunale ha inflitto un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa) al sacerdote, ritenuto colpevole di aver avviato una campagna di molestie e intimidazioni contro una parrocchiana, a partire dal 2021. Insieme a lui, condannata a otto mesi, anche la perpetua, che avrebbe partecipato attivamente ai comportamenti persecutori.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il parroco avrebbe iniziato con una serie di messaggi WhatsApp inopportuni, dal contenuto personale e fuori luogo. In seguito, il comportamento si sarebbe aggravato con telefonate pressanti, pedinamenti e appostamenti, in cui il religioso non era solo, ma spesso accompagnato dalla fedele perpetua.
Una pagina buia per la comunità religiosa locale, su cui ora si attende l’esito dei futuri gradi di giudizio.
©Riproduzione riservata