9 Dicembre 2025

Pronto soccorso “fantasma” ad Agropoli, il Nursind boccia la bozza dell’Atto aziendale dell’Asl Salerno

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Pronto soccorso “fantasma” ad Agropoli, il Nursind boccia la bozza dell’Atto aziendale dell’Asl Salerno

La diffusione della bozza del nuovo Atto aziendale dell’Asl Salerno ha innescato un’ondata di reazioni che, in poche ore, ha oltrepassato le sedi sindacali trasformandosi in un caso politico e territoriale. Al centro della contestazione c’è il presidio ospedaliero di Agropoli, ancora privo di un pronto soccorso pienamente operativo, e una riorganizzazione della rete provinciale che, secondo il Nursind, rischia di aggravare le disuguaglianze già esistenti.

Il segretario generale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco, punta il dito anche sul metodo: «Ci è stato consegnato un documento molto articolato senza alcuna evidenziazione delle modifiche. Un approccio che non favorisce né trasparenza né un confronto reale». Tomasco definisce inoltre un errore l’assenza delle sigle sindacali all’incontro pubblico di Agropoli, «proprio nel momento in cui sarebbe stato necessario un confronto approfondito sul destino del presidio».

La bozza dell’Atto, sostiene il sindacato, delinea una provincia divisa: aree interne difficili da raggiungere, popolazione sempre più anziana e un sistema ospedaliero pubblico giudicato inadeguato rispetto ai bisogni rilevati. Secondo il Nursind, il nuovo impianto organizzativo avrebbe dovuto affrontare in modo più deciso queste criticità, fornendo una direzione chiara per l’intera rete dei servizi.

Il punto nevralgico resta Agropoli. Nonostante sia stata classificata come “zona disagiata”, la struttura non vede ancora la riattivazione di un pronto soccorso vero e proprio. Giovanni Aspromonte, delegato Rsu Nursind, parla senza mezzi termini: «La comunità non ha bisogno di facciate né di punti di primo intervento camuffati. Qui serve un presidio d’emergenza reale, capace di sostenere anche l’enorme incremento estivo di popolazione».

A lui si unisce Vincenzo Berna, che richiama l’attenzione sulle gravi carenze di organico: «Non si può aprire un pronto soccorso senza garantire anestesisti, cardiologi, chirurghi e ortopedici. È una questione di sicurezza. Occorrono concorsi specifici e personale stabile, non soluzioni tampone».

Sotto osservazione anche la rimodulazione dei servizi diabetologici e di nutrizione clinica, con il sindacato che evidenzia scelte ritenute poco razionali in territori dove l’età media è in continuo aumento. Gli operatori chiedono trasparenza nei criteri di redistribuzione, percorsi professionali certi e tutele chiare per il personale coinvolto.

Un ulteriore elemento di criticità viene segnalato dal segretario amministrativo Adriano Cirillo, che denuncia incoerenze interne allo stesso documento: «A seconda delle pagine, Agropoli compare e scompare dalla rete dell’emergenza. Non vengono chiariti il ruolo dell’eliambulanza né il numero effettivo dei posti letto. Il territorio merita certezze, non ambiguità».

Nonostante le molte ombre, il Nursind riconosce alcuni elementi positivi della bozza, come il potenziamento dei servizi per minori e fasce vulnerabili e l’attenzione alla rete trapianti. Ma il messaggio resta netto: senza una strategia complessiva e investimenti concreti, questi miglioramenti rischiano di essere «isole felici in un sistema che continua a non funzionare».

Il sindacato chiede ora un piano chiaro, tempi definiti e un impegno politico esplicito per restituire ad Agropoli e al Cilento un presidio ospedaliero pienamente operativo. E garantisce che il confronto con l’Asl non si fermerà: «La trattativa è aperta. Il territorio non può più aspettare».

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