29 Ottobre 2025

Protocollo ormeggi: da Salerno la prima certificazione RINA per gli operatori marittimi

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Protocollo ormeggi: da Salerno la prima certificazione RINA per gli operatori marittimi

Presentata a Salerno la prima certificazione RINA per valorizzare le competenze degli operatori marittimi. Una risposta concreta alle sfide normative del settore: certificare qualità, esperienza e conoscenza del
territorio.

Si è svolto presso il Propeller Club Port of Salerno l’incontro “Protocollo Ormeggi valorizzare competenze e qualità”, nel corso del quale è stato presentato l’innovativo standard di certificazione promosso da
Assormeggi Italia e validato da RINA, tra i più prestigiosi enti di certificazione a livello internazionale.

Il Protocollo Ormeggi rappresenta la prima e unica certificazione specifica per gli operatori del settore in
Italia (ad eccezione del Marine Excellence riservato ai marina di maggiori dimensioni) e nasce dall’esigenza di dare valore misurabile e riconoscibile alle competenze tecniche, all’esperienza marinara e alla conoscenza mterritoriale degli operatori.

Gli ormeggi italiani sono presidi fondamentali del turismo nautico e custodi di un patrimonio culturale
tramandato di generazione in generazione
“, ha dichiarato il Presidente di Assormeggi Italia, Francesco
Cimmino. “Dopo le modifiche alla Legge 118 sulle concessioni demaniali, molti nostri associati si sono
trovati in difficoltà nell’interpretazione normativa. Il Protocollo Ormeggi nasce come strumento di tutela e
valorizzazione delle competenze esistenti
“.

Il progetto, che ha richiesto oltre un anno di sviluppo, certifica requisiti fondamentali degli operatori come la conoscenza approfondita del territorio e del contesto marino locale, le competenze tecniche nell’ormeggio sicuro delle imbarcazioni, la capacità di fornire assistenza integrata ai diportisti. l’mpegno per la sostenibilità ambientale e sociale.

L’iniziativa si inserisce in un contesto di profonde trasformazioni normative e di mercato. Come emerso
durante l’incontro, la mancanza di competenze specifiche nelle politiche marittime di molte amministrazioni locali rischia di penalizzare operatori con decenni di esperienza a favore di soggetti esterni, con conseguente perdita di know-how territoriale.

Il Protocollo non inventa nulla di nuovo”, hanno spiegato i tecnici, gli ingegneri Attilio Tolomeo e Massimo di Rosario, soci del propeller salernitano, che hanno curato lo sviluppo dello standard. “Dà semplicemente evidenza certificabile di competenze che gli operatori già possiedono, trasformando un patrimonio di conoscenze tradizionali in requisiti misurabili secondo gli standard RINA”.

Alcuni bandi di gara stanno già iniziando a inserire certificazioni di qualità tra i requisiti. L’auspicio di
Assormeggi è che il Protocollo Ormeggi possa essere riconosciuto nelle future modifiche normative,
contribuendo a valorizzare la professionalità e l’esperienza degli operatori italiani nei processi di affidamento delle concessioni.

Serve equilibrio e comprensione da parte degli amministratori”, è stato il messaggio conclusivo. “Dietro
ogni ormeggio c’è storia, cultura e identità marittima da preservare. Il Protocollo Ormeggi è uno strumento concreto per farlo
”.

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