Non si placa la battaglia per la riapertura del punto nascita di Sapri. A pochi giorni dall’udienza al Tar prevista per il 5 novembre, un documento del Ministero della Salute ha riacceso il dibattito, definendo “infondata” l’istanza dei Comuni del Distretto Sapri-Camerota. Una posizione che, secondo molti, rischia di compromettere definitivamente la riapertura del reparto.
Il Ministero ha infatti ribadito che non sussistono i requisiti per la deroga al limite dei 500 parti annui richiesti per il mantenimento dei punti nascita, sottolineando come eventuali eccezioni possano essere ammesse solo in presenza di condizioni orografiche estreme. Tuttavia, dal territorio si levano voci di protesta: durante un sit-in davanti al municipio, il sindaco Antonio Gentile ha assicurato che la mobilitazione non si fermerà.
«Difendiamo un diritto fondamentale – ha dichiarato – quello alla salute e alla sicurezza di mamme e bambini. Non ci arrendiamo».
Cauto il commento del sindaco di Vibonati, Manuel Borrelli, che invita a leggere il documento ministeriale nel suo contesto, evitando strumentalizzazioni politiche. Il comitato civico locale, intanto, si dice “pronto alla mobilitazione generale” e chiede al governo una posizione chiara e definitiva.
Il caso del punto nascita di Sapri resta aperto e delicato, simbolo di una lotta che unisce cittadini e istituzioni nella difesa dei diritti delle comunità più periferiche del Cilento.


 
