Salernitana, crollo all’Arechi: il Cerignola rimonta e vince 3-2
| di Redazione
Clamorosa sconfitta per la Salernitana all’Arechi, dove il Cerignola ribalta il doppio svantaggio e infligge ai granata la prima battuta d’arresto dopo cinque vittorie consecutive. Finisce 2-3 davanti a oltre diecimila spettatori, con una rimonta che lascia l’amaro in bocca e tanti interrogativi.
Dal sogno al crollo
La partita sembrava incanalata sui binari giusti: la squadra di Raffaele aveva preso il largo con due reti e controllava il match. Poi la gara si è complicata, anche per alcune scelte arbitrali contestate. L’arbitro Tona Mbei ha offerto una direzione incerta e nervosa, tra cartellini discutibili e un rigore molto contestato che ha dato slancio agli ospiti. Ma gli errori non sono stati solo del direttore di gara. Capomaggio, già ammonito, si è fatto espellere ingenuamente lasciando i suoi in dieci, mentre in pieno recupero Frascatore ha commesso la leggerezza che ha spianato la strada al gol decisivo di Cuppone.
Errori di gestione
Oltre agli episodi di campo, non mancano dubbi anche sulla gestione della partita. Capomaggio, ammonito e nervoso, avrebbe dovuto essere sostituito prima, ma Raffaele ha preferito togliere de Boer. Una scelta che si è rivelata fatale, soprattutto quando la squadra ha perso lucidità nella fase cruciale del match.
Tifo e celebrazioni
Nonostante la delusione finale, l’Arechi ha offerto uno scenario di grande passione. La curva Sud ha colorato lo stadio con cori e striscioni storici: “Da 50 anni un solo cuore: Ultrà Salerno” e “Corri, combatti, vinci col cuore”. Prima del fischio d’inizio, mister Raffaele ha ricevuto una targa per celebrare le sue 200 panchine da professionista, accolto dall’applauso del pubblico.
Le scelte iniziali
Raffaele aveva deciso di concedere un turno di riposo a Inglese, affidando a Ferrari la fascia di capitano e il ruolo di centravanti, affiancato dal giovane talento Ferraris. In difesa, con Cabianca ai box, spazio a Coppolaro e Ubani sulle corsie. A centrocampo Tascone ha vinto il ballottaggio con Quirini, mentre de Boer era stato preferito a Varone.
Lezione da imparare
La sconfitta contro il Cerignola pesa non solo per i tre punti persi, ma soprattutto per la modalità con cui è maturata. Per continuare a sognare in grande, la Salernitana dovrà imparare a gestire meglio le partite chiuse e a mantenere lucidità anche nei momenti più delicati.
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