‘Salviamo il monte Cervati’: a novembre la manifestazione contro il taglio di faggi

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‘Salviamo il monte Cervati’: a novembre la manifestazione contro il taglio di faggi

La vicenda che sta riguardando i tagli di boschi di faggio secolari sul Monte Cervati, nel territorio del Comune di Piaggine, evidenzia la scarsa cultura dei nostri Amministratori verso la conservazione e la valorizzazione di questa Area naturale Protetta, (anche) meta turistica e di tornaconto economico.

L’area in questione è definita “area SIC e ZPS del Monte Cervati”, quale sito naturale tra i più importanti della Comunità europea – ma anche – definita “Zona B1, ambito di elevato pregio naturalistico” del Piano del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni (N.C.V.D.A.) – ma anche – area interessata dall’attraversamento del sentiero trans-europeo E1, del Sentiero Italia e da alcuni sentieri ufficiali del Parco.

QUESTI I FATTI

Il Comune di Piaggine ha autorizzato tagli boschivi di faggi d’alto fusto nell’agosto del 2010, nell’autunno 2013 ed in ultimo a settembre 2023. Nonostante le asserite autorizzazioni (del Parco N.C.V.D.A., della Regione Campania settore forestale), a nostro parere, sul Cervati si sta operando in maniera non rispondente allo spirito e alla lettera della normativa vigente.

Con l’entrata in vigore del Piano del Parco N.C.V.D.A. (2010) tutti i Comuni interessati (e quindi Piaggine) avevano l’obbligo però di adeguare i propri Piani di assestamento forestale (PAF), che regolano l’uso della foresta, alle sopraggiunte “norme di attuazione del Parco”. Tali norme stabiliscono (art. 8) che nelle aree B1 i tagli di boschi devono avere carattere (aggiungere “prevalentemente”) “protettivo”. Invece i tagli che si ripetono (come previsti nel PAF scaduto nel 2007), sono chiaramente di tipo “produttivo”, eseguiti da Impresa boschiva, per solo scopo economico, con finalità contrarie al bosco naturale da tutelare e proteggere. Finalità protettive, di conservazione e di potenziamento eco sistemico degli habitat delle faggete, ribadite con maggiore dettaglio nel “Piano di Gestione della Zona di Protezione Speciale “Monte Cervati e dintorni”, adottato dall’ente Parco nel 2010, rispetto alle cui prescrizioni i tagli e le modalità di taglio effettuate nelle faggete del Cervati vanno in direzione assolutamente opposta.

COSA DENUNCIAMO

In questi anni Cittadini e Associazioni si sono mossi con esposti e istanze per fermare gli abbattimenti e conoscere le autorizzazioni concesse.

Nel 2010 e 2013 abbiamo denunciato la mancanza di un PAF del Comune adeguato alle norme del Piano del Parco. Nel 2020, in seguito a richiesta di accesso degli atti, il Comune ci informò che non era in vigore un nuovo PAF e i progetti di taglio si attenevano a quanto previsto dal PAF vecchio (mentre in realtà, nelle more della approvazione dei nuovi PAF, vale il riferimento all’art. 8 delle NTA del Piano del Parco e al Piano di Gestione della ZPS “Monte Cervati e dintorni”). 

Oggi – nel 2023 – gli abbattimenti dei faggi sono ripresi in maniera consistente e, nonostante le istanze presentate:

– non abbiamo conoscenza se esistono le necessarie approvazioni di un nuovo PAF comunale aggiornato e se esistono le relative valutazioni paesaggistiche o di potenziamento della funzione eco sistemica sul disboscamento in questione (previste dalle Norme del Parco stesso),

– abbiamo ripetutamente denunciato agli enti preposti alla tutela che, secondo le nostre misurazioni e rilievi fatti sul campo, l’Impresa ha operato abbattimenti ben oltre le particelle autorizzate allegate al PAF e ad altitudini superiori i 1.500 m di quota, 

– abbiamo constatato e pubblicamente richiesto di sapere quali controlli (obbligatori per legge) sono stati eseguiti da Comune e Ente Parco durante le fasi del taglio, necessari ad assicurare la corretta perimetrazione e il rispetto delle regole e prescrizioni (divieto di uso di mezzi meccanici cingolati, ecc.). 

A seguito di ricorsi e vari stop ad oggi in definitiva sul monte Cervati, nell’ambito del Comune di Piaggine, sono state abbattuti alcune migliaia di alberi di faggio d’alto-fusto in un territorio di circa 110 ettari (circa 160 campi sportivi!) tra le località Piana degli Zingari, Temponi e Acqua che Suona. Ma sono state abbattuti anche diverse decine di alberi di dimensioni monumentali, che dovevano invece essere risparmiati, in quanto indispensabili al mantenimento del delicato equilibrio eco sistemico e biologico del bosco.

COSA CHIEDIAMO

La fine immediata di questi scempi nei boschi di faggio e la conoscenza di quanto autorizzato.

Il rispetto integrale e l’attuazione delle prescrizioni e delle linee di intervento del Piano di Gestione della ZPS “Monte Cervati e dintorni”. 

La celere approvazione dei nuovi PAF dove mancanti.

Viene applicato quanto è scritto sulla Home page del Parco? Siamo ancora in una terra dove la natura è protetta?

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Alla luce di quanto evidenziato, i sottoscrittori di questo comunicato stampa si appellano a quanti – associazioni, cittadini, mass-media – sono sensibili a tali problematiche e vorranno aderire al Documento di denuncia e sensibilizzazione “Salviamo il Cervati”, finalizzato anche a scongiurare nuovi tagli e interventi futuri in contrasto con la logica di tutela e di salvaguardia del nostro patrimonio naturalistico.   

           Pertanto SI INVITANO tutti gli interessati ad intervenire alla manifestazione che si terrà il 1 Novembre 2023 alle ore 9,30 in località “Acqua che Suona”, nel Comune di Piaggine, per protestare contro il taglio del bosco di faggi e sottoscrivere il documento Salviamo il Cervati. 

Per informazioni e adesioni rivolgersi a: Gruppo Escursionistico Trekking Vallo di Diano  – tel. 3383095044 – mail: getvallo@tiscali.it

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