La Procura di Lagonegro ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco Giovanni Fortunato e altri indagati nell’ambito dell’inchiesta su presunti episodi di corruzione e concussione. Sarà il giudice dell’udienza preliminare a decidere, il 28 ottobre, se disporre o meno il rinvio a giudizio e aprire dunque il processo.
La notizia ha scatenato la reazione del gruppo d’opposizione in Consiglio comunale, che parla di «fatti gravissimi e incompatibili con il ruolo istituzionale ricoperto».
«Nonostante fossimo a conoscenza delle contestazioni mosse al sindaco – dichiarano i consiglieri Vincenzo Castaldo, Daria Scarpitta e Gianguido Cafiero – è agghiacciante apprendere i dettagli delle accuse formulate dalla Procura. Si tratta di vicende che fanno emergere ingerenze sistematiche e continue nella vita dei cittadini e nel funzionamento del Comune».
Nel mirino anche il silenzio dei consiglieri di maggioranza, accusati di «restare incollati alla poltrona pur di mantenere il controllo del paese».
Dallo scorso maggio, dopo la sospensione del sindaco da parte del prefetto di Salerno e la misura dei domiciliari per corruzione, la guida dell’Ente è passata al vice Virgilio Giudice.
L’opposizione torna a chiedere «un gesto di responsabilità» e le dimissioni dell’intera maggioranza, alla luce dei capi d’imputazione che – secondo quanto emerso dagli atti – riguardano presunti episodi di corruzione in materia edilizia.
Secondo l’ipotesi accusatoria, Fortunato avrebbe «trasformato l’ufficio tecnico comunale in una sorta di estensione del proprio studio professionale, gestendo pratiche e interessi privati attraverso canali istituzionali». La Procura contesta inoltre un «giro di mazzette e favori» che sarebbe emerso nel corso dell’attività investigativa.
Il prossimo 28 ottobre il gup deciderà se accogliere la richiesta del pubblico ministero e aprire o meno il processo a carico di Fortunato e di altri sei indagati.
