Sapri, petizione del PSI per salvare il punto nascita: depositata in Parlamento

Una petizione popolare per salvaguardare il punto nascita dell’ospedale “Immacolata” di Sapri è stata depositata ufficialmente alle Camere il 1° ottobre. L’iniziativa, promossa dal Partito Socialista Italiano – sezione di Sapri Golfo di Policastro, porta la firma di numerosi cittadini e amministratori locali. Tra i primi sottoscrittori figurano il consigliere provinciale di Salerno Pasquale Sorrentino, la consigliera comunale di Sapri Rosanna Pecorelli, il segretario della sezione PSI Antonio Pisani e il consigliere nazionale del partito Gianfrancesco Caputo.

La richiesta nasce dall’esigenza di mantenere attivo un presidio sanitario considerato vitale per il Golfo di Policastro e per le aree interne. Il documento chiede al Parlamento di sollecitare il Ministero della Salute affinché venga concessa una deroga al protocollo nazionale sul percorso nascite, così da evitare la chiusura del reparto. A sostegno dell’istanza vengono richiamati diversi elementi: la conformazione geografica del territorio, l’assenza di strutture alternative raggiungibili in tempi compatibili con le urgenze ostetriche e il riconoscimento di Sapri come “zona disagiata”, sancito dalla legge regionale approvata lo scorso luglio.

La petizione va oltre la questione locale e propone un riesame complessivo del cosiddetto “Decreto Balduzzi”, che lega la sopravvivenza dei reparti al numero minimo di 500 parti annui. Secondo i promotori, questo criterio non tiene più conto della drammatica contrazione demografica che interessa il Paese e rischia di penalizzare soprattutto le comunità periferiche.

Il documento, infine, richiama i principi sanciti dagli articoli 32 e 5 della Costituzione, sottolineando come la salute sia un diritto fondamentale e come lo Stato debba garantire equità territoriale nell’erogazione dei servizi. «La difesa dei territori più fragili – dichiarano i socialisti di Sapri – rappresenta un impegno inderogabile per la Repubblica».