Sapri, al ‘Da Vinci’ «Teste Mozze» di Franco Maldonato diventa libro di testo

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Sapri, al ‘Da Vinci’ «Teste Mozze» di Franco Maldonato diventa libro di testo

A Sapri ‘Teste mozze’ diventa libro di testo. Lo aveva già immaginato nel 2015 Gabriel Saad, docente all’università Sorbonne, quando il libro dell’avvocato e scrittore Franco Maldonato era stato da poco stampato. Un lavoro dettagliato e completo che contribuisce a definire l’identità dei luoghi e degli uomini che hanno operato negli anni del Risorgimento, e che secondo Saad, doveva trovare spazio nelle scuole, come manuale fedele, della storia del nostro Paese. Un romanzo tanto significativo e ‘utile’ da spingere Corrado Limongi, dirigente dell’Istituto superiore Leonardo Da Vinci di Sapri a proporne l’adozione quale libro di testo ai ragazzi della quarta classe della sua scuola.

Il libro Nel luglio del 1851, un uomo politico inglese decide di interrogare il Ministro degli Esteri della Regina Vittoria sulla scomparsa di un deputato del Regno delle Due Sicilie. I sospetti si concentrano su un prete di Sapri, che aveva già servito gli interessi di Casa Borbone. L’ambasciatore del governo napoletano a Londra, messo a parte della iniziativa del parlamentare inglese, cerca di bloccare la discussione dell’interpellanza, mettendo in moto la “macchina del fango” e, quando questa si inceppa, eccitando la complicità di autorevolissimi uomini politici, come Disraeli, e di giornalisti già da tempo a libro-paga di Ferdinando II di Borbone. È questo l’avvincente intreccio del romanzo storico di Franco Maldonato, «Teste mozze» edito da Iride, marchio del gruppo Rubbettino. Un romanzo che rimette al centro vicende e personaggi del Risorgimento, da Metternich a Palmerston, Mazzini, Garibaldi e Cavour.

Il dirigente «Un romanzo storico – lo ha definito Limongi – in cui la vicenda di Costabile Carducci, patriota del Risorgimento meridionale e cilentano  (l’unico Risorgimento totalmente repubblicano), si inscrive nel panorama nazionale ed europeo dell’Ottocento, attraverso un racconto in cui Maldonato descrive fatti minuziosi dentro scenari universali, non solo storico-politici ma anche morali». «La ritengo una lettura – ha continuato Limongi – che può far nascere nelle nuove generazioni, soprattutto meridionali, la sensibilità verso un passato che non passa, verso il nostro passato di sudditi del Regno borbonico, in un cammino, drammatico e denso di contraddizioni, alla ricerca della propria coscienza di italiani ed europei».

L’autore Certo, resta il dubbio che i ragazzi di oggi che seguono ben altre avventure infarcite di vampiri e licantropi si appassionino a una storia lontana da loro. Non ha però dubbi l’autore, l’avvocato Franco Maldonato, che ha incontrato più volte gli studenti nel corso delle diverse presentazioni: «Questo romanzo parla di loro, dei ragazzi. Quando il protagonista chiede a Totò Gallotti, un ventenne di Sapri che lo supplicava di accoglierlo fra le  sue schiere, per quale ragione avesse sposato la causa della rivoluzione, Totò risponde: “Perché ognuno di noi deve vivere non per sé, ma per gli altri. Lo scopo della vita non è quello di essere più o meno felici, ma di rendere sé stessi e gli altri migliori». Anche se racconta fatti del passato, il libro si rivolge ai giovani di oggi, per farli sensibili ad una nuova trascendenza, e in tal modo tentare di superare il ripiegamento egoico che sta uccidendo le nostre società». 

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