Scuola, al via il nuovo anno: stop agli smartphone e voto in condotta decisivo
| di Luigi Martino
Con il suono della campanella previsto tra il 15 e il 16 settembre, migliaia di studenti italiani torneranno tra i banchi. Il nuovo anno scolastico parte con due importanti novità che cambieranno la vita quotidiana in classe: il divieto totale di utilizzo dei telefoni cellulari e una stretta senza precedenti sulla condotta.
Addio smartphone a scuola
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stabilito il divieto assoluto di utilizzo degli smartphone nelle scuole superiori, non solo durante le lezioni ma per tutta la permanenza in istituto. Cade dunque anche la possibilità di impiego a fini didattici, finora tollerata in alcuni casi. Restano in piedi soltanto poche eccezioni: studenti con bisogni educativi speciali previsti nei PEI e PDP, esigenze personali documentate e indirizzi tecnici in cui l’uso del dispositivo risulti essenziale per il percorso formativo.
Gli istituti si stanno organizzando con modalità differenti: alcuni prevedono contenitori sigillati da lasciare sulla cattedra, altri armadietti personali per depositare i telefoni. In caso di violazioni scatteranno sanzioni disciplinari che possono arrivare fino alla sospensione. Quest’ultima, se superiore ai due giorni, dovrà essere svolta comunque all’interno della scuola con attività di volontariato.
Condotta sotto la lente
Anche il comportamento diventa elemento determinante per il futuro scolastico degli studenti. Chi chiuderà l’anno con un voto pari a cinque sarà automaticamente respinto, senza possibilità di recupero. Il sei, invece, non garantirà la promozione: per accedere alla classe successiva, lo studente dovrà sostenere a settembre un colloquio di educazione civica basato su una tesina decisa dal collegio docenti.
La Maturità cambia volto
Modifiche anche per l’esame di Stato, che torna ufficialmente a chiamarsi “Maturità”. La riforma, approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 4 settembre, prevede un nuovo formato per la prova orale: non ci sarà più la foto o il documento come spunto iniziale, ma un percorso concentrato su quattro discipline scelte dal ministro a gennaio. Inoltre, la commissione sarà ridotta a cinque membri, al posto dei sette previsti finora.
Con queste misure il Governo punta a rafforzare il ruolo educativo della scuola, ponendo al centro il rispetto delle regole, l’impegno personale e la responsabilità civile.
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