Scuola InCanto e il potere educativo della Bellezza: l’esperienza degli alunni di Celle di Bulgheria al Teatro San Carlo

| di
Scuola InCanto e il potere educativo della Bellezza: l’esperienza degli alunni di Celle di Bulgheria al Teatro San Carlo

Il 21 maggio scorso, una piccola ma vivace comunità scolastica del Cilento ha vissuto un’esperienza unica e profondamente formativa: gli alunni della scuola primaria di Celle di Bulgheria, appartenente all’Istituto Omnicomprensivo Autonomia 168 di Torre Orsaia, hanno partecipato al progetto nazionale “Scuola InCanto”, approdando con entusiasmo e stupore sul palcoscenico del Teatro San Carlo di Napoli, il più antico teatro d’opera d’Europa ancora in attività.

Un giorno straordinario, reso ancora più significativo dalla coincidenza temporale con la Settimana della Legalità, culminata il 23 maggio nella commemorazione dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Non è un caso che, proprio in prossimità di questa data, si sia scelta di celebrare e vivere un’esperienza immersiva nel mondo dell’arte e della musica. La legalità, infatti, come ha ricordato spesso Giovanni Falcone, “è il contrario dell’indifferenza”, e l’indifferenza si combatte anche educando al bello, al rispetto, alla condivisione e alla partecipazione.

Il progetto “Scuola InCanto”, promosso dall’associazione Europa InCanto, è nato per avvicinare i bambini e i ragazzi all’opera lirica in modo coinvolgente, esperienziale e innovativo. Con la guida di musicisti, attori e docenti, gli studenti diventano protagonisti attivi: cantano, recitano, interpretano. Quest’anno il percorso ha avuto come fulcro l’opera “Il Barbiere di Siviglia”, capolavoro della musica universale, ricco di simbolismi, magia, sogni e valori etici. Un’opera che parla, attraverso il linguaggio dell’arte, della lotta tra luce e oscurità, tra ignoranza e sapienza, tra odio e amore. Temi quanto mai attuali, che risuonano potenti anche nelle menti e nei cuori dei più piccoli.

GUARDA IL VIDEO

Gli alunni di Celle di Bulgheria, guidati con passione dalle loro insegnanti e sostenuti dalla Dirigente scolastica, prof.ssa Maria De Biase, hanno percorso un intero anno scolastico di preparazione musicale, corale ed emotiva. Il progetto, infatti, non è stato una semplice gita al teatro, ma un vero e proprio percorso di crescita: i bambini hanno imparato a leggere il pentagramma, a distinguere le voci, a cantare in gruppo, ma soprattutto a sentirsi parte di un disegno comune più ampio. L’incontro finale al Teatro San Carlo ha rappresentato il coronamento di questo viaggio. Un momento simbolico e reale insieme, in cui l’arte e la bellezza si sono fatte carne, voce, emozione.

Nel maestoso teatro partenopeo, dove ogni dettaglio parla di storia e cultura, i bambini si sono esibiti insieme a coetanei provenienti da tutta Italia: Puglia, Molise, Campania… decine di scuole unite in un’unica armonia. Un’esperienza che, oltre a far scoprire il valore della musica, ha insegnato il rispetto per l’altro, l’ascolto reciproco, la capacità di collaborare e l’importanza del vivere civile.

«In un’epoca in cui il rumore dell’odio e della superficialità rischia di assordarci – ha dichiarato la prof.ssa Maria De Biase – dobbiamo coltivare nei bambini il seme della Bellezza. Non come concetto estetico fine a sé stesso, ma come chiave per leggere il mondo in profondità, per coglierne le sfumature, per imparare a distinguere ciò che costruisce da ciò che distrugge. La nostra partecipazione a Scuola InCanto ha rappresentato una scelta educativa forte, in linea con la nostra idea di scuola come presidio di cultura, comunità e legalità».

La Dirigente, da anni impegnata in un’azione educativa attenta al territorio e ai valori civili, ha sottolineato come il progetto abbia portato luce anche nelle aree interne e più periferiche del Paese: «Portare i nostri bambini, che vivono in un piccolo borgo del Cilento, sul palco del Teatro San Carlo non è stato solo un atto simbolico. È stato un modo per dire loro che appartengono a una comunità più ampia, che la cultura non è solo nei grandi centri urbani ma ovunque si coltivi il desiderio di apprendere, di migliorare, di stupirsi. La cultura, come la legalità, non si impone: si insegna e si testimonia».

Questa consapevolezza ha dato un valore ancora più profondo all’esperienza, che si è inserita in un contesto più ampio di educazione civica e culturale. I bambini hanno infatti lavorato anche sul concetto di “Bellezza che salva”, ispirandosi alle parole di Dostoevskij, per comprendere come arte, musica e poesia possano essere strumenti di pace, dialogo e giustizia.

Durante la performance, i volti dei bambini parlavano da soli: emozione, concentrazione, gioia. Nessuno spettatore poteva restare indifferente di fronte a quella piccola orchestra di voci, in cui ogni nota era il frutto di un percorso condiviso. Era palpabile la consapevolezza, anche nei più piccoli, di essere parte di qualcosa di grande, di sentire che il loro contributo contava, che la bellezza – quella vera – nasce proprio dalla partecipazione e dalla coralità.

Il progetto ha lasciato un segno profondo anche nei genitori, che hanno seguito con entusiasmo e partecipazione tutte le tappe del percorso. In molti hanno dichiarato di aver riscoperto, grazie ai propri figli, l’amore per l’opera lirica e per la musica in generale. Alcuni hanno raccontato di aver imparato insieme ai bambini, trasformando le sere in casa in momenti di armonia familiare. È anche questa, dopotutto, una delle magie della Bellezza: unisce, trasforma, rigenera.

Oggi, più che mai, esperienze come questa dovrebbero essere moltiplicate, sostenute e valorizzate. In un’Italia che spesso dimentica il ruolo fondamentale della scuola come presidio democratico e culturale, “Scuola InCanto” rappresenta un esempio concreto di buona pratica educativa. E Celle di Bulgheria, con la sua piccola scuola, dimostra che anche dai luoghi più appartati possono sorgere storie straordinarie.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata