Sparatoria Centola, arrestato uno dei ladri: era latitante e ricercato. Cosa resta da capire
| di Luigi Martino
Le indagini della Procura di Vallo della Lucania sul tentato furto, la successiva sparatoria, l’omcidio e l’occultamento di cadavere avvenuto a Centola domenica scorsa, puntano ora a chiarire due fronti fondamentali: la dinamica dei fatti di sangue avvenuti durante il tentativo di furto e l’occultamento del cadavere. L’autopsia, attesa nei prossimi giorni, dovrà fornire risposte tecniche sui colpi esplosi, mentre si cerca di comprendere se l’imprenditore 60enne coinvolto nella vicenda abbia agito da solo o con l’aiuto di un complice nel sotterrare il corpo di Rivaldo Rusi, il giovane albanese.
È stato lo stesso imprenditore, Aurelio Valiante, 60 anni, apparso provato e scosso, a recarsi spontaneamente in Procura insieme al suo avvocato, Antonello Natale. Durante un lungo interrogatorio ha ammesso di aver colpito il 26enne con un’arma da fuoco e di averne poi nascosto il corpo.
Il ritrovamento
I carabinieri e il procuratore capo Francesco Rotondo, grazie alle indicazioni fornite, si sono recati nelle campagne di San Severino di Centola. In un’area isolata, a pochi chilometri dalla villetta presa di mira, è stato rinvenuto il cadavere del giovane, sepolto in una buca tra la vegetazione, vicino al campo di calcio a cinque comunale. Sul posto sono intervenuti anche i RIS, i carabinieri di Sapri e Sala Consilina, il medico legale Francesco Lombardo e i tecnici della scientifica.
Il dolore della famiglia
Strazianti le scene al momento del ritrovamento. La moglie e la suocera del ragazzo hanno urlato il loro dolore: «Ha sbagliato, ma non doveva morire così. È stato sepolto come un animale. Ci ha lasciato un bambino senza padre». Le due donne erano giunte sul posto dopo giorni di ricerche e segnalazioni, convinte che il corpo potesse trovarsi proprio in quella zona.
L’inchiesta
Le autorità devono ora accertare se si sia trattato di legittima difesa o di una reazione sproporzionata. Al centro dell’inchiesta anche le dichiarazioni dell’altro giovane albanese rimasto ferito, attualmente ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cardarelli di Napoli. Per lui, latitante e ricercato in Toscana, è scattato l’arresto. La sua versione potrebbe rivelarsi decisiva per chiarire cosa accadde durante il tentativo di furto.
Al momento l’imprenditore è formalmente indagato per omicidio, lesioni gravissime e occultamento di cadavere, ma il suo interrogatorio e gli accertamenti successivi saranno fondamentali per definire eventuali responsabilità penali. Non si esclude possano scattare misure cautelari a suo carico nelle prossime ore.
La comunità sotto shock
Foria di Centola e l’intero Cilento restano sconvolti. «Siamo vicini a tutti i coinvolti», ha dichiarato il sindaco di Centola, Rosario Pirrone. Una vicenda segnata dal dolore, dalla paura e da un crescente senso di insicurezza. In tanti, nel paese, si interrogano sul confine tra legittima difesa e giustizia sommaria.
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