Sparatoria Centola, la suocera del 23enne ricercato: «Ridateci il corpo, è stato ucciso»

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Sparatoria Centola, la suocera del 23enne ricercato: «Ridateci il corpo, è stato ucciso»

Cresce la tensione a Foria di Centola. Dopo la sparatoria avvenuta domenica sera durante un tentativo di furto in abitazione, la vicenda si tinge di ulteriori ombre. Da ore, davanti alla casa del sessantenne costruttore che ha esploso i colpi di fucile, stazionano circa trenta cittadini albanesi, arrivati dal Casertano. Chiedono «verità, chiarezza», e soprattutto «il corpo» di uno dei loro connazionali: un giovane di 23 anni scomparso da quella notte nei boschi tra Foria e San Severino.

A rompere il silenzio è la suocera del ragazzo disperso, madre della compagna del giovane:
«Vogliamo il corpo del ragazzo. È stato ucciso e forse sotterrato. Ce lo devono restituire», ha detto. «Si doveva sposare con mia figlia, hanno un bambino di 3 anni. Lui era incensurato. Non so come si è trovato immischiato. La dinamica è da chiarire».

A parlare è anche la moglie del 23enne, che racconta i momenti successivi alla sparatoria:
«Due giorni fa mi contattano e mi dicono di partire subito per Vallo della Lucania perché mio marito era entrato in una casa con altri due ragazzi. Mi hanno detto che uno era scappato, un altro ferito e mio marito morto», racconta. «Ho subito fatto denuncia e l’ho cercato negli ospedali per avere notizie, ma senza risultati. Poi siamo venuti qui».

La donna riporta le parole del ragazzo ferito, ora ricoverato a Napoli:
«Ci ha detto che sono entrati in casa e mentre stavano uscendo, il proprietario ha sparato a mio marito, lasciandolo a terra. Poi ha sparato anche a lui, colpendolo alla spalla. Infine, avrebbe trascinato mio marito per i piedi».

Una versione drammatica, ora al vaglio degli inquirenti. «Tutto quello che sapevamo lo abbiamo riferito ai carabinieri. Il corpo di mio marito non si trova e anche noi ora lo stiamo cercando. Se è stato ucciso, vogliamo almeno dargli un funerale degno», continua.

Poi conclude, con voce spezzata:
«Io sono una persona tranquilla. Non cerco vendetta. Voglio solo giustizia per mio marito. Se non è vivo, almeno voglio il suo corpo».

Le ricerche del 23enne proseguono senza sosta da lunedì mattina, coordinate da carabinieri e protezione civile. Il telefono del giovane è stato localizzato per l’ultima volta nei pressi dei boschi di San Severino, ma del ragazzo nessuna traccia concreta.

Il sessantenne che ha esploso i colpi è al momento indagato per lesioni gravissime. La Procura di Vallo della Lucania ha aperto un’inchiesta per far luce sull’intera vicenda, mentre Foria di Centola resta sospesa tra silenzio, tensione e richieste di verità.

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