Sparatoria di Centola, sesto giorno di indagini: si cerca ancora il terzo complice albanese

Sono passati sei giorni dalla tragica notte in cui, durante un tentato furto in una villetta di Foria di Centola, è morto il 26enne albanese Rivaldo Rusi, colpito da colpi d’arma da fuoco esplosi da Aurelio Valiante, imprenditore 60enne del posto. Mentre le condizioni dell’altro giovane ferito restano stabili ma gravi, proseguono senza sosta le ricerche del terzo complice, ancora in fuga.

Secondo quanto emerso, anche il terzo uomo sarebbe di nazionalità albanese. Le forze dell’ordine stanno scandagliando il territorio e verificando ogni segnalazione utile. Gli investigatori non escludono che possa aver lasciato la zona subito dopo la sparatoria.

Nel frattempo, Aurelio Valiante si trova in una località protetta insieme alla moglie e ai figli, per motivi di sicurezza. L’uomo, indagato per omicidio e occultamento di cadavere, ha già reso dichiarazioni alla Procura, collaborando con gli inquirenti e indicando il luogo in cui aveva nascosto il corpo di Rusi: una tinozza per il vino, coperta dalla vegetazione in un terreno a San Severino di Centola.

La situazione nella frazione di Foria, dopo giorni di tensione e attenzione mediatica, è tornata alla tranquillità. Tuttavia, l’inchiesta non si ferma. Gli inquirenti stanno lavorando per fare piena luce sulla dinamica della sparatoria e per accertare se Valiante abbia agito da solo o se ci sia stato un complice, soprattutto nella fase successiva all’uccisione.

Sul tavolo della Procura resta anche un interrogativo chiave: i colpi sono stati sparati frontalmente o i ladri erano già in fuga? A chiarire questi aspetti saranno gli esiti dell’autopsia, già disposta sul corpo di Rusi, e le perizie balistiche attese nei prossimi giorni.

L’intera comunità del Cilento resta in attesa di risposte, mentre si avvicina l’assemblea pubblica promossa dai sindaci locali per affrontare l’emergenza sicurezza e la crescente preoccupazione tra i residenti delle aree rurali.