4 Novembre 2025

Stile di vita: perché emicrania e cefalea colpiscono soprattutto le donne

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Stile di vita: perché emicrania e cefalea colpiscono soprattutto le donne

Emicrania e cefalee non sono semplici mal di testa passeggeri, ma vere e proprie condizioni croniche che incidono in modo significativo sulla qualità della vita. Secondo le più recenti analisi epidemiologiche pubblicate sulla rivista Cell Reports Medicine e basate sui dati del progetto internazionale Global Burden of Disease, oltre un terzo della popolazione mondiale ne soffre in modo ricorrente. Si tratta di circa 2,8 miliardi di persone, rendendo le cefalee la seconda malattia più diffusa al mondo, superata soltanto dai disturbi del cavo orale.

Tra le varie forme, la cefalea tensiva risulta la più frequente, con circa 2 miliardi di casi, mentre l’emicrania colpisce almeno 1,2 miliardi di individui, situandosi tra le prime dieci cause di disabilità globale. Questi disturbi rappresentano infatti la terza causa principale di anni vissuti con limitazioni, subito dopo la lombalgia e i disturbi depressivi.

Il trend non accenna a diminuire. Dal 1990 al 2021 i casi di emicrania sono cresciuti di oltre il 58%, passando da 732 milioni a oltre un miliardo. Le stime per il futuro sono altrettanto preoccupanti: entro il 2050 si prevede un aumento significativo degli anni di vita vissuti con limitazioni, che potrebbero arrivare a 52 milioni a livello globale.

Donne più colpite, soprattutto tra i 30 e i 44 anni

A soffrire maggiormente sono le donne, con un picco tra i 30 e i 44 anni, età nella quale la combinazione tra responsabilità familiari, pressioni lavorative e cambiamenti ormonali può aumentare la vulnerabilità agli attacchi. Il problema è particolarmente evidente nei paesi ad alto reddito, dove stress, ritmi frenetici e scarsa qualità del sonno rappresentano fattori scatenanti ormai consolidati.

I fattori di rischio più comuni

Tra le cause e le condizioni che possono favorire o aggravare l’insorgenza di emicranie e cefalee ricorrenti, gli specialisti indicano:

  • Stress cronico
  • Sedentarietà
  • Eccesso di caffeina o alcol
  • Alimentazione irregolare
  • Disturbi del sonno
  • Utilizzo prolungato di dispositivi digitali

Anche l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici stanno emergendo come elementi aggravanti, secondo le più recenti ricerche.

Una sfida sanitaria ancora sottovalutata

Nonostante l’altissima diffusione, l’emicrania continua a essere sottodiagnosticata e sottotrattata. Molte persone si affidano all’automedicazione o minimizzano il disturbo, rischiando peggioramenti e cronicizzazione.

Gli esperti sottolineano l’importanza di riconoscere tempestivamente i sintomi, rivolgersi al medico e valutare percorsi terapeutici personalizzati, che possono includere farmaci specifici, tecniche di gestione dello stress, fisioterapia, esercizio fisico e interventi sullo stile di vita.

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