Nella notte tra il primo e due novembre alle 3:20, Rai 3 trasmetterà Nel paese di temporali e primule, il film documentario diretto dal regista cilentano Andrea D’Ambrosio.
A cinquant’anni dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini, l’opera torna in televisione come omaggio e riscoperta delle radici più profonde del poeta, attraverso i luoghi e le voci che hanno segnato la sua formazione umana e artistica.
Girato nel 2000 e oggi riproposto in una versione restaurata — grazie a un accurato lavoro di recupero cinematografico — il film fissa le tappe di un viaggio nella civiltà rurale e contadina che ispirò gran parte della visione pasoliniana.
Dal Friuli di Casarsa e Versuta, alle testimonianze di amici, allievi e familiari, Nel paese di temporali e primule ci restituisce l’immagine di un Pasolini giovane, curioso e innamorato della sua terra.
Particolarmente toccanti sono i racconti di Nico Naldini, cugino e amico fraterno del poeta, che rievoca gli anni della formazione, la nascita dell’“Academiuta de lenga friulana” e le prime esperienze di insegnamento. Un ritratto intimo e struggente, in cui il lavoro registico di D’Ambrosio — autore da sempre attento ai legami tra territorio, memoria e identità — trova un equilibrio perfetto tra rigore documentario e sensibilità poetica.
Il titolo del film riprende quello del libro di Naldini, Un paese di temporali e di primule, e racchiude in sé i contrasti che hanno attraversato l’opera e la vita di Pasolini: la dolcezza e la rabbia, la purezza e la tempesta.


