Un’altra prova di forza, un altro monologo firmato Jannik Sinner. Al Masters 1000 di Parigi-Bercy, l’altoatesino travolge Alexander Zverev con un perentorio 6-0 6-1 in appena sessantadue minuti di gioco. Una vittoria schiacciante, costruita con lucidità e ritmo, che conferma lo stato di grazia dell’azzurro in questa fase finale di stagione.
Il tedesco, numero 3 del mondo, è apparso fin dall’inizio scarico e affaticato, reduce dalla lunga settimana di Vienna — chiusa proprio con la sconfitta in finale contro Sinner. A Parigi, però, non c’è stata neppure partita: Zverev ha provato a resistere, ma la spinta e la freschezza dell’azzurro sono state troppo superiori. Sinner ha comandato ogni scambio, spingendo con naturalezza e leggerezza, quasi senza sudare.
Per l’azzurro è l’ennesima conferma di una crescita costante e di una maturità ormai completa. Con questa vittoria approda alla finale del Masters di Parigi, dove affronterà Felix Auger-Aliassime, autore di un percorso sorprendente. Ma la posta in gioco va oltre il titolo: solo cento punti lo separano dal ritorno al numero uno del mondo.
Se dovesse conquistare il trofeo, Sinner salirebbe nuovamente in vetta al ranking ATP, presentandosi alle Finals di Torino da leader mondiale. Un traguardo simbolico di un 2025 da protagonista assoluto, in cui il tennista di San Candido ha dimostrato di poter dominare anche i più grandi.
A Parigi, la sua corsa continua senza esitazioni. E se il tennis è arte di equilibrio, Sinner oggi gioca come un funambolo che non sbaglia un passo.
