Tradizioni e piatti tipici: come si festeggia il Capodanno nel Cilento

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Tradizioni e piatti tipici: come si festeggia il Capodanno nel Cilento

Secondo una tradizione russa, per realizzare un desiderio, lo si dovrebbe scrivere su un foglio di carta, bruciarlo, metterlo nello champagne e bere tutto entro il 12 gennaio affinché venga esaudito. Ma se esistesse una classifica con i modi più bizzarri di festeggiare il Capodanno, la Russia sarebbe prima anche perché in Siberia si saluta l’anno nuovo piantando un albero in immersione sotto i ghiacci che ricoprono il lago di Baikal. In Italia, invece, il cenone di Capodanno è tale se ad un certo punto compaiono sulle tavole cotechino e lenticchie, simbolo di abbondanza il primo, e di fortuna economica le seconde. Anche la frutta ricopre un ruolo importante: la melagrana porta fertilità e amore nell’anno che verrà mentre l’uva come le lenticchie, porta soldi.

In Italia ogni regione o paese ha le sue tradizioni in cucina in occasione delle feste ed anche del Capodanno. Anche se un po’ ovunque è difficile immaginare un pranzo di festa senza un antipasto. Così mentre al sud non mancano mai latticini, ricotta e verdure, al nord sono sempre presenti i formaggi stagionati e le patate. Anche se in un menu tradizionale che si rispetti ci sono anche i salumi misti, è un classico quasi ovunque il primo a base di ragù, a parte le eccezioni al profumo di salsedine. Lasagne, tagliatelle o pasta fresca fa poca differenza. In molti paesi del Cilento si preparano i cannelloni. Carne è la parola d’ordine della giornata e dei secondi, con agnello, manzo, pollo o coniglio ripieno, specialmente nei paesi dell’entroterra. La frutta secca e la frutta fresca invernale torna sulle tavole anche giorno uno, insieme all’ananas e al torrone, che fa compagnia a struffoli, panettoni, pandoro e dolci di ogni genere, perché se c’è una cosa che accomuna le tavole delle feste è l’abbondanza dei piatti, in tutte le feste natalizie. 

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