Tragedia Ciclope, masso che ha ucciso 27enne è scomparso. Procura indaga per omicidio colposo

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Tragedia Ciclope, masso che ha ucciso 27enne è scomparso. Procura indaga per omicidio colposo

Dovevano cadere le stelle nella notte di San Lorenzo e, invece, purtroppo, sono cadute delle pietre. Pietre che, però, come le stelle, spariscono nel nulla. Nel buio di quella grotta. Dove sono andate a finire? Chi le ha toccate? Sono state spostate? Le domande, queste e altre, sono sulla scrivania di Giancarlo Grippo, il capo dei procuratori della procura di Vallo della Lucania. Lui, insieme ai suoi sostituti, coordina le indagini e legge le pagine dei referti dei carabinieri della compagnia di Sapri. Gli uomini del capitano Emanuele Tamorri, sono arrivati nella grotta «Caprara», la caverna che abbraccia ‘Il Ciclope’, insieme ai colleghi del maresciallo Di Franco della stazione di Marina di Camerota, poche decine di minuti dopo la strage.

Crescenzo Della Ragione, 27enne originario di Mugnano e residente a Varcaturo di Giugliano in provincia di Napoli, è morto, secondo un primo esame esterno del corpo della vittima, effettuato già durante la scorsa notte, a causa di un gravissimo trauma cranico-encefalico con sfondamento a carico della regione occipitale. Il medico legale, Adamo Maiese, che domani effettuerà l’autopsia, afferma che il ragazzo sarebbe stato colpito da un grande oggetto molto pesante sulla testa. Tutto fa pensare ad un masso che si sarebbe staccato dalla parete della grotta da circa 60 metri di altezza. Anche se, quel masso non si trova. Eppure i ragazzi affermano di averlo visto. «Erano più pietre – spiegano i presenti ai carabinieri – alcune più piccole, altre più grandi. Ma le pietre c’erano, le abbiamo viste». Questo è uno dei nodi da sciogliere al vaglio di chi indaga. Il procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo, ha aperto un fascicolo di inchiesta, al momento contro ignoti, sulla morte del 27enne. L’ipotesi di reato formulata è di omicidio colposo. La discoteca, come già accadde nel 2011, è posta sotto sequestro. 

«Stiamo lavorando e le indagini andranno avanti fino alla fine – fa sapere Giancarlo Grippo, il capo della procura cilentana -. Dobbiamo capire se tutto ciò è avvenuto per negligenza di qualcuno. C’è un’indagine aperta e, quindi, ci sono delle persone iscritte nel registro degli indagati». Al vaglio dei magistrati ci sarebbe una rosa di nomi, molti dei quali già ascoltati dagli inquirenti. I carabinieri della Scientifica di Salerno sono stati all’interno della discoteca ieri pomeriggio. I Ris hanno scattato fotografie e raccolto prove. Gli inquirenti a breve nomineranno un perito per ispezionare la grotta da cima a fondo. Una caverna composta da quattro grotte più piccole. Quella principale e centrale, ospita la consolle, la pista da ballo, alcuni privè e il bar più grande. Una discoteca avvolta da misteri, come quando nell’agosto dell’anno precedente altri massi si staccarono dal costone e caddero sui bagni sfiorando, tra gli altri, anche alcuni ragazzi del posto. 

La salma di Crescenzo è ancora in ospedale, all’obitorio del San Luca di Vallo della Lucania. C’è un via vai di amici e parenti, molti dei quali arrivati da Napoli nel Cilento per stringersi intorno a quel ragazzo biondo sempre sorridente. I genitori di Crescenzo hanno parlato a lungo con i carabinieri, ma anche con l’amico e il cugino che hanno trascorso, insieme al 27enne, l’ultima sua notte. Sono ancora scossi e increduli. Con gli occhi cerchiati dal pianto hanno tentato, senza riuscirci, di svegliarsi da questo brutto incubo. Che incubo non è.

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