Unisa, professore aggredito da studente: «Vai a fare lezione e non rompere il …..»
| di Luigi Martino
Dopo l’episodio verificatosi nei corridoi dell’Università di Salerno, dove uno studente ha rivolto insulti e minacce verbali a un docente, il professore Gennaro Avallone, ordinario di Sociologia dell’ambiente e del territorio, ha scelto di intervenire pubblicamente con un messaggio che va oltre l’accaduto, riflettendo sul valore della didattica, del rispetto e sul ruolo dell’università. L’aggressore sarebbe un ex deputato della Repubblica Italiana.
L’insegnante, noto per il suo impegno accademico e civile, ha richiamato l’attenzione sul contesto sempre più complesso in cui oggi si trova il mondo universitario: “Ho avuto la fortuna di poter lavorare come ricercatore prima e poi come docente. È stato un privilegio, in una generazione che ha attraversato l’epoca del precariato. E lo è ancora di più oggi, in una fase in cui la precarietà si fa più intensa, anche a causa delle nuove riforme proposte dal Governo, che rischiano di aggravare un sistema già segnato da carenze strutturali di finanziamento”.
Parole che danno il tono a una riflessione più ampia, che tocca il cuore del mestiere di docente: l’incontro quotidiano con gli studenti. “Nel mio percorso ho avuto la possibilità di conoscere e lavorare con migliaia di studentesse e studenti. Con loro ho condiviso momenti significativi di formazione, e talvolta anche di ricerca. Questa è stata la mia vera fortuna. L’università esiste grazie alla loro presenza, non è solo un’affermazione di principio, ma la ragione per cui pretendo e cerco sempre una didattica di qualità”.
L’episodio increscioso di ieri, in cui un ragazzo si è rivolto con parole offensive al professore dopo una richiesta di fare silenzio – per permettere il regolare svolgimento della lezione – non scalfisce, secondo Avallone, il senso profondo della sua esperienza accademica. “In cambio del mio impegno ho sempre chiesto una sola cosa: una condizione di rispetto reciproco. E posso dire che, nel tempo, questa richiesta è sempre stata accolta. Talvolta ho dovuto esplicitarla, ma nella maggior parte dei casi è maturata spontaneamente, nella relazione quotidiana fatta di lezioni, dialoghi, scambi umani”.
Infine, una riflessione che mette in prospettiva anche quanto accaduto: “L’università è, prima di tutto, una relazione basata sul rispetto. Ho avuto il privilegio di viverla così, ogni giorno. Un singolo episodio, per quanto spiacevole, non cancella questa ricchezza. E anzi, rinnova in me il desiderio di ringraziare tutte le studentesse e gli studenti che hanno contribuito a costruire, nel tempo, questo spazio di condivisione e crescita”.
©Riproduzione riservata