Sta facendo discutere una scelta di Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, ex esponente del Movimento 5 Stelle, oggi candidata alle regionali con la lista Psi.
Sui social, qualche giorno fa, la consigliera ha pubblicato un post: «“Come posso aiutarti?”, “Cosa posso fare per la tua campagna elettorale?”. Me lo chiedete in tanti. La campagna elettorale è impegnativa e costosa, tanto. Vi chiedo, a chi può, di dare un contributo, anche piccolo, mediante bonifico.» Nel post, Ciarambino ha condiviso IBAN e causale, invitando chi la sostiene a contribuire economicamente alla sua corsa elettorale.
Un invito che in molti hanno criticato, sottolineando l’inopportunità di chiedere fondi a cittadini: «Lei percepisce circa 10mila euro al mese e noi dovremmo farle un bonifico?»; «Se le metto anche il mio IBAN, mi fa arrivare qualche donazione? Ho tre figli e un solo reddito.»; «C’è gente che non riesce a mettere il piatto a tavola, e lei chiede contributi per candidarsi?». Sono solo alcuni tra i commenti. Tra ironia e indignazione, il post ha fatto parlare.
La spiegazione di Ciarambino è stata: «Lavoro nell’interesse generale da 10 anni senza sosta, ho restituito ai cittadini oltre 120mila euro dei miei stipendi, più di tutti i miei ex colleghi. Non ho mai approfittato del mio ruolo, che ho sempre messo al servizio di tutti. Ci sono persone e realtà che intendono supportarmi e me lo chiedono, ritenendo la mia presenza nelle istituzioni un valore anche per loro. Non ho finanziatori occulti né grandi sponsor, solo tante persone che credono in me.»
Nonostante le spiegazioni, le reazioni restano accese: tra chi la difende come simbolo di trasparenza e chi parla di “errore di comunicazione”, il caso continua a far discutere.