Vibonati, il piccolo Pietro resta in coma: interrogatori in corso nella caserma
| di Luigi Martino
Restano appese a un filo, sottilissimo, le speranze di salvare la vita al piccolo Pietro, il bimbo di appena nove mesi originario di Villammare, frazione del comune cilentano di Vibonati, ricoverato da giovedì scorso nel reparto di Rianimazione dell’ospedale pediatrico Santobono-Pausilipon di Napoli. Il quadro clinico è drammatico: Pietro è in coma, intubato, e sotto costante monitoraggio dopo due delicati interventi neurochirurgici eseguiti d’urgenza per tentare di contenere un esteso edema cerebrale.
Secondo quanto riferito dai medici, il piccolo presenta fratture al femore, al collo, a diverse costole e al cranio. Lesioni gravi, compatibili con un quadro clinico che ha spinto i sanitari di Sapri, dove il bambino è stato inizialmente portato, a predisporne immediatamente il trasferimento in elicottero a Napoli.
Parallelamente alla lotta per la vita che si combatte in ospedale, è in corso un’intensa attività investigativa. Da ore, nella caserma dei carabinieri di Vibonati, si susseguono interrogatori coordinati dalla Procura di Lagonegro. I militari stanno cercando di chiarire cosa sia accaduto nelle ore – forse nei minuti – precedenti alla corsa in ospedale della madre e del suo nuovo compagno, che quel pomeriggio hanno trasportato il bimbo, ormai privo di sensi, al pronto soccorso.
Sui fatti resta ancora il massimo riserbo, ma è certo che gli inquirenti vogliono ricostruire ogni dettaglio di quella giornata. Nella mattinata di oggi, la madre del piccolo Pietro sarebbe stata nuovamente ascoltata come persona informata sui fatti. Nelle prossime ore è atteso anche l’arrivo del procuratore capo di Lagonegro presso la stazione dei carabinieri, a conferma della delicatezza e complessità del caso.
La comunità cilentana segue con angoscia e sgomento gli sviluppi della vicenda, stretta attorno al dolore di una famiglia che, al di là delle indagini, vive l’incubo di un bambino sospeso tra la vita e la morte.
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