Vibonati, restano gravi le condizioni del neonato. La madre chiede la revoca della sospensione
| di Luigi Martino
Restano critiche le condizioni di Pietro, il neonato di nove mesi di Vibonati trasferito d’urgenza in elisoccorso all’ospedale Santobono di Napoli lo scorso 5 giugno, dopo un primo accesso all’ospedale di Sapri. Il bambino si trova tuttora ricoverato in terapia intensiva e ha già subito due interventi.
Sulla vicenda è intervenuto l’avvocato Salvatore Loschiavo, che assiste la madre del piccolo, F.G., 25enne di Licusati: «La mia assistita è sconvolta – ha dichiarato – perché, per quello che è accaduto, è molto preoccupata per lo stato di salute del bambino». Secondo quanto riferito dal legale, «le fonti mediche ci confermano che il piccolo ha subito due interventi ed è ancora in una condizione tecnicamente grave, ma le diagnosi escludono che ci siano traumi o ferite compatibili con maltrattamenti o violenze. Questa è una cosa che ci conforta, anche se la situazione resta molto delicata».
Il Tribunale per i Minorenni di Potenza ha disposto, in via cautelare, la sospensione della potestà genitoriale nei confronti della madre e anche per l’altro figlio. «È importante sottolineare – ha spiegato Loschiavo – che si tratta di un provvedimento cautelare, e quindi non va interpretato come un’accusa o una condanna, ma come un atto adottato nell’interesse superiore dei minori. Il prossimo 16 luglio ne chiederemo la revoca».
Sulle condizioni cliniche del bambino, l’avvocato precisa: «La documentazione medica attuale indica che alcune fratture sono di vecchia data, e quindi non si può esclusivamente attribuire a un episodio violento recente. La valutazione di queste lesioni, anche in relazione alle possibili cause congenite o accidentali, spetta ora alla magistratura, che sta approfondendo tutti gli aspetti e acquisendo i documenti».
La madre, riferisce il legale, «vuole riabbracciare i bambini e sta collaborando con la magistratura. Fin dall’inizio ha cercato di capire e di risolvere le problematiche di salute del piccolo, recandosi più volte in ospedale e consultando i medici. La sua condotta è stata sempre molto diligente e orientata al benessere dei figli. Crediamo molto nella giustizia – conclude Loschiavo – e sappiamo che gli accertamenti medici e le indagini svolte dalla procura porteranno a una valutazione obiettiva e corretta».
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