Wwf accusa Comune: «Centrale biomasse era già prevista», Voza replica: «E’ sciacallaggio»

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Wwf accusa Comune: «Centrale biomasse era già prevista», Voza replica: «E’ sciacallaggio»

Dopo la dichiarazione di un delegato del Wwf secondo il quale «era prevista dal Comune di Capaccio la realizzazione della centrale a biomasse», il sindaco Italo Voza ha replicato che si tratta di «sciacallaggio», ha detto il primo cittadino «che respingo al mittente in maniera categorica. Bisogna documentarsi attentamente prima di fare certe dichiarazioni. Innanzitutto, – spiega – va sottolineato che nel nostro attuale Piano Triennale delle Opere Pubbliche non vi è presente nessun progetto di questo tipo. Quanto al progetto cui fa riferimento il delegato del Wwf,  preciso che è un preliminare che risale al 2008 e che non ha nulla a che vedere con il tipo di inceneritore che oggi i privati vorrebbero realizzare in località Sorvella». «Come mi ha confermato anche il responsabile, architetto Rodolfo Sabelli, – ha proseguito Voza – si pensò a quel tempo di predisporre degli atti per un’eventuale impianto sul territorio comunale per la produzione di biogas attraverso un processo di digestione anaerobica. Energia pulita insomma e senza impatti sull’ambiente. Il progetto è stato poi, in ogni caso, abbandonato, tant’è che oggi non figura nell’attuale Piano Triennale delle Opere Pubbliche».  

L’amministrazione comunale, insieme al comitato, sta cercando in questi giorni di scongiurare la realizzazione dell’impianto attraverso iniziative politiche, burocratiche, normative e legali. «Non ci interessano le polemiche – ha detto ancora Voza – noi siamo al lavoro, ho mobilitato tutti al fine di difendere il territorio che rappresento. Altro non ci riguarda, soprattutto le speculazioni politiche volte esclusivamente a ingenerare discussioni strumentali e che ci distolgono dal reale e concreto obiettivo. E non lo stiamo facendo da adesso, – ha proseguito – bensì dal primo momento, così come testimoniano tutti gli atti pubblici. In particolare, voglio ancora rimarcare che, in occasione della Conferenza dei Servizi tenutasi presso il Dipartimento 51 della Regione Campania in data 16 febbraio 2015, in qualità di Sindaco e quindi massima autorità sanitaria per la tutela della salute pubblica dei cittadini capaccesi, ritenni doveroso riconfermare la totale contrarietà del Comune di Capaccio al progetto sottolineandone i rischi e i danni per l’ambiente e la salute. Proprio il mio intervento fece concludere quella Conferenza con un nulla di fatto, nonostante il parere favorevole di altri enti. Purtroppo, l’intervento del Consiglio dei Ministri del gennaio scorso ha riaperto la questione», ha concluso.

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