Zagabria, addio al celibato si trasforma in un incubo: ragazzi salernitani picchiati allo stadio
| di Redazione
Doveva essere un weekend di festa, si è trasformato in un incubo per un gruppo di giovani salernitani, brutalmente aggrediti allo stadio Maksimir di Zagabria durante una partita di calcio. Sei le persone rimaste ferite, di cui una trasportata in ospedale per un delicato intervento al volto a causa di una frattura facciale – come riporta La Città di Salerno.
Il gruppo, composto da circa 15 persone, aveva raggiunto la capitale croata per festeggiare l’addio al celibato di un amico. Un’occasione speciale che si è trasformata in una notte di violenza inspiegabile, nata, secondo quanto denunciato, “solo perché italiani”.
Secondo i racconti dei presenti, gli aggressori avrebbero agito all’improvviso, in un’area dello stadio non particolarmente affollata. Alcuni ragazzi sono riusciti a fuggire, altri sono stati colpiti con violenza. “Abbiamo chiesto aiuto, ma la risposta è stata che ‘qui siamo nei Balcani’” – come riporta La Città di Salerno –. Una frase che ha lasciato sgomenti i giovani turisti, che si sono poi rivolti all’ambasciata italiana per formalizzare la denuncia.
Nonostante le ferite riportate, le autorità locali – secondo quanto riferito – avrebbero fornito assistenza con ritardo. “Siamo stati lasciati soli per ore”, ha raccontato uno dei ragazzi, ancora sotto shock. A complicare la vicenda, il fatto che la polizia croata avrebbe accusato alcuni dei feriti di aver intonato cori a favore di una squadra italiana, tra l’altro assente sul campo.
I salernitani respingono ogni accusa. “Non abbiamo cantato cori né provocato nessuno. Eravamo lì solo per assistere a una partita e vivere un momento di gioia” – si legge nella denuncia. Il gruppo chiede ora giustizia per quanto accaduto, auspicando un intervento deciso da parte delle autorità italiane e croate.
La vacanza, progettata da mesi, si è così trasformata in un evento da dimenticare. I giovani sono rientrati in Italia, ma il ricordo dell’aggressione resterà impresso come un’esperienza da incubo.
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