Caso Mastrogiovanni, cosa rischia chi è condannato per omicidio colposo ?

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Caso Mastrogiovanni, cosa rischia chi è condannato per omicidio colposo ?

Finita la requisitoria del pm Renato Martuscelli con la richiesta al tribunale di Vallo della Lucania di tre anni come pena massima per il primario del reparto di igiene mentale dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, Michele Di Genio, accusato di omicidio colposo.

Il mondo dei social network è in fibrillazione dopo la richiesta “modesta” della procura di Vallo della Lucania. Ci si aspettava di più? Ma, in sintesi, che cos’è il reato di omicidio colposo?

L’omicidio colposo appartiene alla categoria dei delitti colposi (cioè senza dolo, senza volontà) e nella fattispecie nelle cause di responsabilità per colpa professionale.

Secondo l’art. 43 del codice penale, “il delitto è colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline”.
Il codice penale nel caso di colpa, richiede, per la sussistenza del reato, esclusivamente una condotta antigiuridica ricollegata all’evento dannoso.
Al contrario del delitto doloso, dove l’evento delittuoso è stato previsto e voluto dal reo, nel delitto colposo, l’evento, non è assolutamente voluto dal reo, ma si verifica a seguito di quelle cause descritte dall’art. 43 del codice penale.

Il tema di valutazione della responsabilità per delitto colposo a seguito di esercizio della professione medica, l’errore penalmente rilevabile non può configurarsi se non nel quadro della colpa grave, la quale si riscontra nell’errore inescusabile, che trova origine o nella mancata applicazione delle cognizioni generali e fondamentali attinenti alla professione o nel difetto di quel minimo di abilità e perizia tecnica nell’uso dei mezzi manuali o strumentali adoperati nell’atto operatorio e che il medico deve essere sicuro di poter adoperare correttamente o, infine nella mancanza di imperizia che non deve mai difettare in chi esercita la professione sanitaria.
La sussistenza della colpa professionale del sanitario deve essere valutata con larghezza e comprensione, per le peculiarità dell’esercizio dell’arte medica e per le difficoltà dei casi particolari.

Il reato di omicidio colposo prevede una condanna massima di 5 anni.

Toccherà adesso ai giudici accogliere, oppure no o addirittura appesantire la richiesta della procura della Repubblica di Vallo della Lucania.

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