Ascea: mostra personale di Riccardo Dalisi

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Ascea: mostra personale di Riccardo Dalisi

Dall’8 al 23 settembre, presso la Fondazione Alario per Elea-Velia di Ascea, si terrà la mostra personale di Riccardo Dalisi, scultore, pittore, architetto e designer conosciuto in Italia e all’estero.

L’incontro con l’arte del maestro Dalisi, che lega la sua espressione ad una ricerca evolutiva di “forme della memoria”, concetto su cui investe, altresì, un notevole impegno sociale, rientra nell’ambito delle manifestazioni culturali a supporto del programma di sviluppo locale svolto dalla Fondazione Alario.

A chiusura della mostra, in programma per il 23 settembre, alle ore 17.00, un de-vernissage con l’artista presso l’auditorium “Parmenide” della Fondazione Alario.

“Tutte le mie sculture vengono dalla caffettiera napoletana, che in realtà è un cilindro con le braccia e qualcosa d’altro. E’ la più antropomorfa di tutte le caffettiere. Per questo e per il suo capovolgersi come in un gesto acrobatico, come un clown che voglia fare effetto, l’ho subito pensata animata”: dichiara Dalisi.

E continua: “Da ciò derivano le centinaia di versioni come in un teatrino e, sempre da questo, deriva la mia scultura vera e propria. E le tracce evidenti del cilindro, che via via diventa tutto, si leggono nel Polifemo, nei bimbi che giocano facendo le capriole e in tutte le altre mie sculture. A volte sono colorate, a volte sono invece in un serio aspetto metallico fiammato. Questo ed altro ancora è derivato da un unico fulcro, da un unico gioco, la caffettiera napoletana”.

Chi è Riccardo Dalisi?

Artista e designer di rilievo internazionale, nasce a Potenza il 1° maggio del 1931.

Ricopre la cattedra di Progettazione presso la facoltà di Architettura di Napoli. Presso la stessa facoltà è stato direttore della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale.

Negli anni settanta, assieme a Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e altri, è stato tra i fondatori della Global Tools, contro-scuola di architettura e design che riuniva tutti i gruppi e le persone che in Italia ricoprivano l’area più avanzata della cosiddetta “architettura radicale”.

Nel 1981 ha vinto il premio Compasso d’Oro per la ricerca sulla caffettiera napoletana.

Da sempre impegnato nel sociale (resta fondamentale l’esperienza del lavoro di quartiere con i bambini del Rione traiano, con gli anziani della Casa del Popolo di Ponticelli e negli ultimi anni l’impegno con i giovani del Rione Sanità di Napoli), ha fondato l’Università di strada, l’associazione Semi di Laboratorio e ha promosso il “Premio Compasso di latta”, iniziativa per una nuova ricerca nel campo del design nel segno del sostegno umano, della ecocompatibilità e della decrescita la cui prima edizione si è svolta nel 2010.

Diverse mostre dedicate alla sua attività di architetto, di designer, di scultore e di pittore sono state allestite in Italia e all’estero.

Tra queste citiamo: la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano, la Biennale di Chicago, il Museo del Design di Denver, il Guggenheim Museum di New York, il Museo di Copenaghen, il Museo di Arte Contemporanea di Salonicco, Palazzo Reale di Napoli, la Galleria Lucio Amelio di Napoli, la Fondazione Cartier di Parigi, il Museo delle Arti Decorative di Montreal, il Tabak Museum di Vienna, il Museo Zitadelle Spandau di Berlino, Castel dell’Ovo a Napoli. 

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