Camerota. La relazione del ragioniere comunale svela (quasi) Il rebus del sistema economico che ha messo in ginocchio la finanza del Comune

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Camerota. La relazione del ragioniere comunale svela (quasi) Il rebus del sistema economico che ha messo in ginocchio la finanza del Comune

E’ come una confessione dovuta dal responsabile dell’ufficio di Ragioneria giunto a fine mandato descrivere, attraverso una relazione, un sistema di bilancio del Comune di Camerota “estremamente confuso e inattendibile” della gestione politico-amministrativa che vigeva negli anni passati e che è caduta in capo ad una intera comunità.
Da tecnico, ne delinea la forma e ne evidenzia i motivi in diverse pagine protocollate, le quali, verso la fine dicono:” Non è oggetto di questa relazione cercare le cause che hanno portato il Comune a questo stato di sofferenza pur tuttavia non può non rilevarsi che dette cause sono da ricercarsi nella gestione degli anni passati”.
La realtà, come spiega il responsabile dell’ufficio ragioneria, Lucio Esposito, sta drammaticamente nella fumosa sfera temporale degli anni che vanno orientativamente e per vari aspetti dal 1997 fino alla nomina dell’attuale responsabile nell’ottobre 2010.
Fumoso pare sia, nel contesto che andremo ad illustrare, il termine più adeguato per descrivere una realtà organizzata posta nella più totale oscurità dove solo pochi riuscivano a vederci chiaro. Un rebus quasi svelato, ma che ancora, pare possa portare ad altre spiacevoli sorprese.  Si prova a fare chiarezza, per tirare le somme. Si tenta di trovare ogni traccia di documentazione, dagli scaffali sciatti degli archivi si cercano e sbucano ancora faldoni dal grave peso economico.
Ma quale era il sistema che muoveva questo puzzle? Entrate iscritte per un importo maggiore di quanto poi riscosse, spese sottostimate o addirittura non contabilizzate, avanzi determinati pur in presenza di residui attivi con scarsa probabilità di riscossione. Una copertura finanziaria inesistente che per esempio, con somme iscritte al bilancio e non incassate servivano a coprire spese che però sono state regolarmente effettuate, l’utilizzazione di fondi vincolati che facevano fronte a pagamenti di spese correnti senza la loro restituzione…

Alle diverse situazioni causa di un probabile dissesto finanziario del Comune di Camerota, all’elenco che segue, probabilmente il leitmotiv della voce ‘corruzione’ e ‘interessi privati’ si potrà aggiungere, volendo, con la giusta fantasia di ciascuno, come si voglia, a far pesare ancor di più questo quadro economico.

Intanto come si perdeva la strada in questo labirinto di ogni tracciabilità?
Cosa non rispettava i principi contabili dell’ordinamento finanziario?

La registrazione degli impegni totalmente inevasa: Impegni registrati che non riportavano i dovuti provvedimenti autorizzativi e dove non si è trovata l’evidenza della somma da pagare, il soggetto creditore, la ragione del debito, la specificazione del vincolo costituito sullo stanziamento di bilancio;
I mandati di pagamento tutti privi di idonea e giustificativa documentazione della spesa, senza corredo della documentazione giustificativa;
Determinazioni/deliberazioni ancora in attesa di visto di regolarità contabile e di copertura finanziaria per le quali non si sa se sono state attuate o meno, adottate dai responsabili di servizio, negli anni precedenti e fino al 2010;
Le fatture non registrate nel sistema informativo della contabilità e si evidenzia un ‘enorme disordine della documentazione rilevata nell’Ufficio per cui non è possibile verificare la certezza dei debiti reclamati dai creditori, così come per gli atti giudiziari (precetti e pignoramenti)’;
Registrazioni degli accertamenti privi di documentazione per cui non si può attestare da parte dei competenti responsabili di servizio: della ragione del credito, del titolo giuridico che supporta il credito, l’individuazione del soggetto debitore, l’ammontare del credito, la scadenza;
Spese per il personale titolare di posizione organizzativa, verso il quale è stata corrisposta l’indennità di posizione e di risultato in misura superiore da quanto previsto dal CCNL ed al quale sono stati corrisposti emolumenti per competenze accessorie, Progetti Obiettivo, Indennità Video terminale ecc.;
Il Servizio economato che presenta anomalie nella gestione delle anticipazioni: nei riscontri contabili l’ultimo conto regolarizzato si riferisce all’anno 2004;
Il Servizio tributi: la situazione fin qui illustrata in aggiunta ad una situazione finanziaria del Comune di Camerota presenta un alto grado di criticità, ed alcuni sono particolarmente allarmanti quali l’arrivo di atti di decreti ingiuntivi ed atti di precetto per il mancato pagamento di fatture, i decreti ingiuntivi e di precetto ammontano, per quello che si sa, a 2.119.264,32  per contenzioso, a 1.753.734, per giudizi in corso.

Chi ha organizzato questa disorganizzazione, chi ha sottaciuto, chi ha sguazzato in questo perverso gioco si è trascinato dietro l’intera ‘macchina Comune’ e il tranquillo futuro economico di un intero paese.
Le lettere dei senatori, le minacce telefoniche, i commenti falsamente sereni dei probabili detentori di tali guai economici, danno, in questa realtà, la percezione di fastidiose azioni senza senso.  Diversamente da quanto pubblicamente dichiarato – da quelli che dall’altro capo di questo scenario sono stati chiamati in causa per le loro forti responsabilità politiche – per il buon governo, per l’efficacia e l’efficienza, evidentemente, non bastava lasciare la porta della propria stanza aperta, neanche per sventolarne la trasparenza.
Almeno così pare, ormai, senza ombra di dubbio, parola di tecnico. Così come rimane, unico destino per tutti, la strada del sacrificio, ma in primis pare sia proprio arrivato il tempo della scrematura a maglia stretta, della riqualificazione e riorganizzazione di un sistema politico e amministrativo.

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