Caso chiusura Poste, tar conferma sospensiva: rinviata discussione al 24 gennaio

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Caso chiusura Poste, tar conferma sospensiva: rinviata discussione al 24 gennaio

Il Tar ha confermato la sospensiva, rinviando al 24 gennaio la discussione in merito la chiusura degli uffici postali periferici. Circa trenta comuni della provincia di Salerno hanno prodotto ricorso contro il provvedimento di Poste Italiane.

Al di là della pronuncia dei giudici amministrativi, i sindaci dei comuni interessati dal provvedimento di poste Italiane chiedono che, come accaduto in altre Regioni italiane, anche il governatore Caldoro intervenga per scongiurare la chiusura degli uffici postali nelle piccole frazioni. Il danno per le popolazioni che abitano in aree disagiate sarebbe grave e pregiudizievole.

Il sollecito I due sindaci rappresentanti il comitato di vigilanza sui servizi essenziali, Andrea Salati e Nicola Parisi, infatti il due gennaio hanno inviato una missiva al presidente della Regione, Caldoro, sollecitandolo a «contattare in tempi brevi i vertici di Poste Italiane per trovare delle soluzioni per i trenta comuni coinvolti nei tagli.

Nessuna risposta da Caldoro. Ma la battaglia dei primi cittadini di Cilento e Vallo di Diano in difesa degli uffici postali non si placa.

Coinvolti nei tagli gli uffici postali di Abatemarco e Massicelle per Montano Antilia, Magliano Nuovo per Magliano Vetere, Gorga per Stio, Castelnuovo Cilento, Sicilì per Morigerati, Cardile per Gioi, Perrazze per Palomonte, Arena Bianca per Montesano sulla Marcellana, Mandia e Terradura per Ascea, Foria e San Nicola per Centola, Santa Marina, Moio della Civitella, Piano Vetrale per Orria, Lentiscosa per Camerota, Caprioli e Marina di Pisciotta per Pisciotta, Ispani.

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