11 anni senza risposte. Dario Vassallo: «Quello di Angelo è omicidio politico mafioso»

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11 anni senza risposte. Dario Vassallo: «Quello di Angelo è omicidio politico mafioso»

«Con tenacia e costanza otterremo verità sul caso Vassallo. Grazie al Comitato Antimafia per richiamare l’attenzione, della politica e delle istituzioni, su questa vicenda, sull’ omicidio del Sindaco Pescatore di Pollica, Angelo Vassallo, simbolo di legalità, ucciso il 5 settembre del 2010». Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, nel corso della presentazione del libro ‘La Verità Negata’ presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati.

«A distanza di 11 anni e mezzo non c’è ancora verità. In questa vicenda, per certi versi tutta italiana, si innescano una serie di commistioni ed elementi che ricordano altre situazioni simili. C’è un omicidio di un rappresentante delle istituzioni che da subito doveva richiamare la massima attenzione, reazione e capacità investigativa. In realtà, a distanza di tempo, ci sono solo due indagati e nessuna verità giudiziaria. Si è tentato da subito di descriverlo come un omicidio di paese, si voleva indirizzare la verità verso una pista passionale, e si è indugiati invece a qualificarlo da subito come un omicidio di camorra. Purtroppo la mafia, la camorra, le organizzazioni criminali le immaginiamo in aree circoscritte, quando sono presenti in altre terre cerchiamo di minimizzarle».

E sulla polemica “tornata in auge”, secondo il Presidente Conte, di un’antimafia arroccata sul culto dei martiri, chiarisce: «Il M5S è nato per coltivare il culto dei martiri e continuerà ad arroccarsi orgogliosamente in questo culto. Chi indaga per restituire verità e giustizia non deve mai sentirsi solo, e per quanto ci riguarda non si sentirà mai solo. Questo coraggio ci dà forza morale e ci entusiasma. Perché riteniamo che ogni vita sia sacra, perché la legalità è un bene comune fondamento della democrazia, perché chi spende la vita ad onorare le istituzioni e soccombe al malaffare merita il nostro tributo e il nostro perenne rispetto, da portare nelle scuole, a memoria futura».

«Oggi porto non solo la mia testimonianza, ma il pegno politico, tenace, coraggioso e determinato per la verità – conclude Conte – Questo libro è un inno all’amore: una parola che non si usa in politica, ma traspare da parte del Sindaco Pescatore, l’amore per la legalità, per l’etica pubblica, la passione per la res pubblica, per l’ambiente. Quel fuoco politico, perché senza ardore, è difficile superare la naturale indolenza e l’apatia. Sento il dovere di esprimere i miei profondi sentimenti di partecipazione per la grave mancanza di risposte dinanzi a un fatto di sangue così grave».

DARIO VASSALLO: L’OMICIDIO DI ANGELO È POLITICO MAFIOSO
11 anni senza risposte, con atti ancora non desecretati dalle procure. Non solo senza un colpevole, ma neanche un imputato rinviato a giudizio.

«Siamo qua dopo 11 anni sei mesi e 2 giorni. Quello di Angelo Vassallo è un omicidio politico mafioso, con 2 verità, giudiziaria e politica – sottolinea Dario Vassallo, Presidente della Fondazione Vassalo – Questo convegno doveva essere organizzato da 11 anni fa, dal PD, il Partito a cui era iscritto mio fratello. Per 11 anni abbiamo chiesto questo e nessuno si è degnato di rispondere. A Roma hanno fatto gli spettatori, anche nell’alternarsi dei segretari. Nel silenzio, tutti si sono rivoltati contro la Fondazione in Campania. Nel 2015, l’attuale amministrazione ha organizzato la sagra del pesce nello stesso giorno nello stesso luogo dell’assassinio di Angelo. Quella stessa amministrazione che ha detto che a Pollica la camorra non esiste. Forse è distratta – continua Dario. La lotta alla mafia è la lotta per la democrazia. La nostra non è rabbia, è determinazione, che io manterrò alta fino all’ultimo giorno della mia vita. Grazie a chi combatte con noi, perché scalfire 11 anni 6 mesi 2 giorni di mancate verità è pericoloso». E rivolgendosi a Conte, insiste Dario: «Lei Presidente è un uomo coraggioso. La ringrazio per la lettera del 2020, lei è l’unico premier che in 10 anni ci abbia scritto».

LA PROPOSTA DI UNA LEGGE DEDICATA AI PESCATORI
Il dibattito diventa anche occasione per la Fondazione di lanciare al Presidente Conte la proposta di collaborazione con il MoVimento per una legge che conceda ai pescatori il diritto di prelazione per la gestione dei pontili e dello stesso porto: gestione del bene comune e riproduzione della fauna marina, contro la distruzione delle reti a strascico. «Eviteremmo le infiltrazioni delle mafie. È una rivoluzione politica, che affido a lei. Noi rimaniamo dei pescatori. Oggi ci vuole coraggio, come diceva Libero Grassi. Cerchiamo insieme andiamo al di là dove il mare si congiunge con il cielo. Al di là ci sono i sogni», conclude Dario Vassallo.

LE REAZIONI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
In aula presenti oltre 35 sindaci con fascia tricolore a rappresentare l’adesione dei vari comuni d’Italia, dal Nord al Sud, alla Fondazione Vassallo, a condividerne i valori e gli ideali nel nome di Angelo Vassallo. Una grande onda di mobilitazione per la costruzione di un futuro fondato sull’idea di legalità. Sono tanti anche gli interrogativi, dall’inquinamento delle prove all’indagine giudiziaria, avanzati dai vari relatori, a partire da Massimo Vassallo, vice presidente della Fondazione, dall’onorevole Luca Migliorino, dall’onorevole Stefania Ascari e dal co-autore del libro e giornalista Vincenzo Iurillo.

«Troppa omertà, troppa paura – afferma Luca Migliorino – Angelo Vassallo rappresentava lo Stato. Con la sua morte lo Stato ha perso. Oggi, come Commissione Parlamentare Antimafia, cercheremo di capire cosa ci dirà il Procuratore Borrelli. Non possiamo voltare le spalle. Facciamo rumore». «Hanno ucciso un uomo perbene – evidenzia il fratello Massimo Vassallo – Dopo 11 anni siamo stanchi di essere presi in giro. La procura sa qual è la strada da seguire, deve metterci le mani dentro e trovare il responsabile». «Angelo è ovunque a Pollica, si percepisce nelle strade. Un sindaco eletto per 4 mandati, circondato da estrema fiducia», prosegue Stefania Ascari. Ripercorre l’excursus delle indagini Vincenzo Iurillo: «Non dispero. L’informativa sta per essere depositata a Salerno e potrebbe essere una svolta per le indagini per i crimini violenti».

LA FONDAZIONE VASSALLO SFRATTATA DAL CASTELLO DI POLLICA
Fondazione che diffonde i suoi principi attraverso una rete di dialogo che si amplia sempre di più, ma sfrattata dalla sua sede di Pollica. «Il 20 ottobre con delibera n.23 e con approvazione del consiglio comunale tutto, la giunta ha deliberato che la sede della Fondazione non fosse più nel Castello Capano di Pollica, acquisito dall’amministrazione Vassallo. Ci cacciano da un bene comune, comprato da un sindaco ucciso. Io chiedo che la magistratura faccia chiarezza su come vengono spesi i soldi pubblici nel Castello Capano estendendo l’occhio investigativo a Bologna e a Catania – afferma Dario Vassallo – Espulsa da una sede che mai ha ricevuto, con la motivazione di “non aver prodotto”. Noi, nel 2016 siamo stati invitati a Washington per la conferenza mondiale sugli oceani. Forse questa amministrazioni non sa che in Albania c’è un parco con migliaia di piante intitolato al Sindaco Pescatore. Siamo stati a Ponte di Ivrea, in provincia di Savona, per la piccola scuola dedicata ad Angelo Vassallo. I ragazzi delle scuole stanno rileggendo il sindaco pescatore. Biblioteche intitolate, strade, la Casa del fanciullo a Bitonto. E ancora Finale Ligure, o il pontile galleggiante di Cetraro. Persino Papa Francesco ci ha scritto. È una vergogna istituzionale, è una vergogna politica. Il Partito di appartenenza di Angelo non può fare il distratto, altrimenti si diventa complici. È stato ucciso un sindaco, è stato ucciso lo Stato».

IMMEDIATA LA REAZIONE DI CONTE, CHE SOTTOLINEA “L’INDIFFERENZA MORALE”
«Tanti tributi alla memoria di Vassallo fanno impallidire la grottesca reazione dell’amministrazione di Pollica, che a caldo attribuisce una stanza nel castello e a distanza di anni, revoca il semplice comodato d’uso, una stanza a disposizione. Basta leggere le 2 pagine finali del libro per la notorietà di Acciaroli nel mondo attraverso la Fondazione. Lasciamo che la magistratura sotto nostro incitamento faccia il suo dovere – chiarisce Conte – Con la forza di perseverare, otterremo un risultato. E ci ritroveremo presto per valutare il diritto di prelazione per i pescatori».

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