Atena Lucana, Wwf trova testa di cinghiale appeso a un gancio

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Atena Lucana, Wwf trova testa di cinghiale appeso a un gancio

Le guardie Wwf di Salerno, impegnati nella ricerca di bracconieri che immettevano lacci per la cattura illecita di cinghiali, hanno trovato una testa dell’animale appesa a un gancio metallico e in stato di putrefazione.

L’operazione è scattata nella notte tra l’11 e il 12 maggio, dopo che molti proprietari di terreni, avevano segnalato la presenza di bracconieri che muniti di lacci (vere e proprie trappole) catturavano i cinghiali. Le guardie dopo vari appostamenti tutti infruttuosi durante la fase di bonifica trovano una testa di cinghiale appesa a un gancio metallico e in stato di putrefazione avanzato. L’animale, suppongono le guardie Wwf, era stato braccato da diversi giorni. «I lacci sono armi crudeli, i malcapitati animali muoiono tra atroci sofferenze. E non dimentichiamo che queste trappole non sono selettive, ossia qualsiasi animale si trovi in uno di quei passaggi obbligatori, può rimanervi bloccato, anche gli animali d’affezione. Un metodo vigliacco per catturare qualsiasi animali si trovi a tiro E non sono poche le notizie di cronache che riportano di cani o, anche cinghiali, che sono riusciti a liberarsi dai lacci che però conficcatisi nella carne uccidono lentamente l’animale». Queste le prime dichiarazione del responsabile del Wwf. Antonio Manzo del Wwf di Salerno, inoltre, precisa: «Esiste una normativa ben precisa che vieta l’utilizzo di lacci e di trappole per cacciare gli animali – purtroppo però ancora troppo poco punitiva. Non si riesce a infliggere un danno economico considerevole ai bracconieri, per cui questi soggetti senza scrupoli continuano a delinquere. Le pene non servono da deterrente».

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