Dissesto Idrogeologico. Ad un anno dall’alluvione a che punto siamo? Il Giornale del Cilento intervista Edoardo Cosenza

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Dissesto Idrogeologico. Ad un anno dall’alluvione a che punto siamo? Il Giornale del Cilento intervista Edoardo Cosenza

Ad un anno dall’alluvione che mise in ginocchio Cilento e Vallo di Diano il Giornale del Cilento sta conducendo una inchiesta sullo stato dei lavori; a che punto siamo?

R) Il problema iniziale più importante fu rappresentato dall’acquedotto del basso Sele. Problema da risolvere nell’immediato visto che quattrocento o forse anche cinquecento mila campani erano senza acqua,  quindi noi abbiamo eseguito interventi di by pass nel fiume, che riuscimmo a fare entro dicembre. Si tratta di interventi naturalmente provvisori, adesso stiamo lavorando sul ripristino complessivo e definitivo dell’acquedotto. Ricordo che noi un attraversamento del fiume lo abbiamo fatto per mezzo di un acquedotto di diametro più piccolo (un metro di diametro) mentre l’acquedotto di ripristino prevede un diametro di 1600 mm. Su questo ci sono stati una serie di problemi. Adesso parte la gara per la realizzazione. Il progetto esecutivo è stato approvato ed a bravissimo parte la gara finale, cosa più importante visto che abbiamo fatto ulteriori interventi manutentivi sul fiume. Questo rimane allo stato il problema più urgente da risolvere. I cittadini non se ne rendono conto perché l’acqua la ricevono però stiamo lavorando ad una soluzione finale del problema che tra l’altro è anche molto costosa. Poi, sappiamo che quell’alluvione ha avuto conseguenze disastrose nell’intera provincia di Salerno dal sud fino al Sarno. Per quanto riguarda gli Alburni il problema più grande è rappresentato, ovviamente, dalla SS 166.

D)Con Luciana Di Mieri, vittima emblemetica, abbiamo percorso insieme i luoghi simbolo dell’evento come la SS 166. Parliamo del progetto di recente approvazione affinché il lettore possa comprendere nel dettaglio progettualità ma soprattutto tempi di ripristino.

R)Si certo, in merito ricordo che sono state invitate tutte e 13 le imprese dell’albo della provincia di Salerno che potevano fare quel lavoro e che rientravano in categoria per operare in tal senso.  Oggi sono stati assegnati i lavori, provvisori, per la realizzazione della galleria paramassi. Provvisori perché la ditta dovrà presentare una serie di documentazioni per poter  diventare definitiva. Mi spiego meglio, diverrà definitiva solo quando tutto ciò che ha autocertificato diverrà provato. Dopo di che nel contratto sono previsti 60 giorni di lavori.

La ditta deputata è L’Arcadis, l’Agenzia regionale di Difesa del suolo. 

Il progetto della SS166 consiste in un tratto di galleria paramassi previsto attorno al km 55 nel comune di San Rufo. È una galleria di alcune centinaia di metri aperta dal lato verso valle. Una galleria sostanzialmente panoramica ancorata alla roccia realizzabile con elementi anche prefabbricati così da accelerare i tempi realizzativi, vista la tempistica di 60 giorni. Per partire ha dei tempi di insediamento, quindi la speranza è che parta entro fine dicembre in modo tale da terminare i lavori entro fine febbraio, a dire la verità più marzo che febbraio. 

 D)Quali difficoltà ha incontrato nell’iter di approvazione progetto?

R)Non ho trovato particolari problemi se non in una tempistica fisiologica. Noi abbiamo approvato in una settimana il progetto esecutivo mentre il definitivo è stato approvato in conferenza di servizi dove anche in quel caso si sono resi necessari rilievi geomorfologici accurati che sono terminati una settimana fa circa. Nel frattempo il progetto era stato gia preparato, quindi una settimana fa avevamo tutto il materiale per poter approvare il progetto esecutivo. 

D)Quali e quante emergenze infrastrutturali affliggono ancora cilento e vallo di diano?

R)Gli interventi più urgenti si terranno sulla Bellosguardo  –  Roscigno la 418 e a Piaggine.  A Piaggine in particolare la provinciale SP11 non sarà ripristinata ma renderemo provinciale l’attuale comunale. Credo che i lavori in tal senso inizieranno sabato perché probabilmente andrò sul posto in mattinata quel giorno stesso con l’assessore Feola. Si tratta di un progetto approvato ed interamente finanziato. Sono previsti inoltre interventi anche sulla Roscigno – Bellosguardo, anche li progetto approvato. A livello sperimentale, poi, porremo una stazione pluviometrica a San Rufo prevista di semaforo. È stata elaborata una statistica delle piogge, ho gia tutti i dati e documentazione di quella zona e abbiamo gia un’idea di come agire, ma ripeto è a livello di mero esperimento. Perché quei crolli, come sa, si hanno con le grandi piogge però anche col grande calore.           

D)Sacco, Roscigno forse due emergenze simbolo dell’alluvione si può parlare di stagnazione nel proseguo dei lavori?

R)In merito a Sacco ed  alla SP 342, che tra l’altro, è molto più pericolosa della SS166 perché ha delle pareti verticali spaventose, anche qui è prevista la realizzazione di una galleria. Già esistono dei piccoli tratti di galleria però si rende necessario un intervento molto più significativo. Anche in questo caso entro il 31 dicembre noi avremo i primi dati. Bisognerà fare dei rilievi fotogrammetrici e geostrutturali molto fitti, perché prima di partire bisogna avere dati certi. Assegneremo questi lavori entro fine anno, consideri che non si tratta di un lavoro stradale ma di rilievi che sono propedeutici a capire su che tratto bisogna operare, perché sarà una galleria molto complessa. Mi spiego meglio, mentre quella della SS 166 è a “rotolamento” cioè i massi rotolano sopra quella che verrà realizzata a Sacco sarà ad “assorbimento” cioè deve contenere il masso. Sarà quindi una galleria più costosa e realizzata nei tratti giusti. Naturalmente finirà molto prima la SS 166. Veniamo a Roscigno. Per adesso monitoriamo la frana. Su quella strada noi non interveniamo fino a quando non saremo certi che la frana è completamente ferma. 

D)Ritorniamo all’alluvione, molti hanno lamentato assenza di finanziamenti e indennizzi ed una scandalosa disparità di trattamento tra emergenza Veneto e provincia di Salerno, come risponde a tali accuse? Cilento terra di serie B?

R)Cosa il Veneto abbia avuto io non l’ho capito e non lo so perché esiste una sorta di mitologia sull’argomento. Per quanto riguarda i finanziamenti per danni alle persone ed alle cose per l’alluvione nella provincia di Salerno non sono proprio presenti nell’ordinanza. Non sono previsti come quasi sempre accade in Italia. Poi se il Veneto li abbia avuti io confesso, non lo so. Per l’alluvione del Sele abbiamo avuto a parte alcune risorse iniziali, direttamente dalla regione 10 milioni per l’acquedotto, 20 milioni per il 2011, e se il governo non li elimina altri 20 per il 2012. Quindi in tutto circa 50 milioni, che non è proprio zero. Di cui per essere precisi 10 già per l’acquedotto, i primi 20 li stiamo spendendo man mano per argini e strade, che tra l’altro rappresentano gli interventi più costosi. In merito ai danni a persone e all’edilizia come ho già ricordato non sono previsti, in caso contrario avrei bisogno di 3 – 400 milioni di euro. Consideri che la stima dei nostri danni in tutto era di 300 milioni di euro, quindi non li avremo mai. Però in Veneto i danni erano stimati 1 miliardo, ripeto io non so quanto hanno avuto.  

 

 

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