San Giovanni a Piro. Mario Martone cittadino onorario

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San Giovanni a Piro. Mario Martone cittadino onorario

Tutto pronto per l’appuntamento del 21 agosto, quando il regista Mario Martone arriverà a Bosco (frazione di San Giovanni a Piro), su invito dell’Amministrazione comunale, per condividere col pubblico la proiezione del suo pluripremiato film “Noi credevamo”.

Nel 150esimo Anniversario dell’Unità d’Italia il Comune di San Giovanni a Piro ha voluto proporre la proiezione in piazza del capolavoro cinematografico – miglior film dell’anno e candidato all’Oscar – che ripercorre il periodo risorgimentale ed i fatti che hanno caratterizzato il processo di unificazione della Nazione a partire proprio da quanto accaduto nel Cilento.

E’ il 1828 e tra le prime scene vi è quella ambientata nel piccolo borgo di Bosco, nei cui vicoli, in una tranquilla notte tra il 27 ed il 28 giugno, si inizia a diffondere la notizia che un gruppo di rivoltosi abbia assediato il Fortino di Palinuro e dato lettura al Proclama con il quale si sollecita una costituzione capace di garantire  libertà e  giustizia sociale.
 
Per l’occasione l’Amministrazione conferirà anche la cittadinanza onoraria al regista Martone.

Al di là del grande ed universalmente riconosciuto prestigio del regista e dei meriti cinematografici attribuiti a questo ultimo film e ad altri suoi precedenti, la decisione è mossa da motivazioni più squisitamente “campanilistiche” e strettamente correlate alla promozione del nostro territorio cilentano e della sua più autentica identità.

A Martone non possiamo non attribuire il merito di aver diffuso la conoscenza della Storia risorgimentale del nostro Cilento, della Storia di noi cilentani, come pochi libri di storia hanno fatto.
 
Attraverso “Noi credevamo”, il nostro Cilento – con la sua storia fatta di umili che hanno creduto in un ideale di libertà e lottato per lo stesso fino a sacrificarne la vita – ha varcato per la prima volta con prepotenza i confini cinematografici, marcando una sua propria identità e mostrando il contributo del nostro Sud al processo di unificazione della Nazione.

La Storia dell’Unità d’Italia è la storia anche di quanto accaduto nel nostro Cilento.

È anche la storia di Bosco, rasa al suolo, bruciata e cancellata dall’Albo dei Comuni per aver osato ribellarsi al regime borbonico.
 
Per la prima volta  sugli schermi cinematografici si è parlato in dialetto cilentano, un dialetto che mai come in questo film conserva la propria specificità ed unicità, spesso impropriamente confusa con quella partenopea.

Per la prima volta il paesaggio cilentano, con l’invidiabile bellezza delle sue coste e del suo entroterra, si impone sugli schermi cinematografici, proponendosi quale ottimo palcoscenico per la realizzazione di film.

Per la prima volta un film riesce a suscitare in noi cilentani un forte senso di identificazione nei personaggi ed un forte orgoglio di appartenenza a questa terra, nonché un forte senso di amor di patria che si irrobustisce con lo scorrere delle scene…e che non è mai troppo in una Nazione in cui il processo di unificazione probabilmente non è ancora terminato.

“Noi credevamo” è un vero e proprio tributo alla nostra terra e a quanti di noi vi abitano senza mai arrendersi, ma continuando a sognare, continuando a sperare in un suo futuro migliore e soprattutto impegnandosi per il suo conseguimento.

La giornata del 21 agosto sarà così organizzata: alle ore 19.00, in piazza J. Ortega, si riunirà il Consiglio Comunale in seduta straordinaria per il conferimento della cittadinanza onoraria al regista, cui farà seguito una conferenza stampa.

Alle ore 20.30 si darà inizio alla proiezione del film, trasmesso in contemporanea in Piazza J. Ortega e in Piazza S. Rosalia del piccolo borgo.

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