Il dolore di una madre e la nascita delle stagioni a VeliaTeatro: “Demetra E Persefone”
| di Giuseppe Galato
La compagnia «O Thiasos – Teatro Natura» torna a VeliaTeatro, questa volta per narrarci le vicende di “Demetra E Persefone”, madre e figlia separate dal rapimento di quest’ultima da parte di Ade, dio degli inferi, fratello di Zeus, che la volle in sposa nel regno dei morti.
La voce di Sista Bramini ci narra di come prima il mondo, la terra, non avesse l’asse inclinato e non esistevano stagioni, ma sempre era primavera.
Ci narra di come, poi, lo sprofondare negli abissi infernali di Persefone, rapita da Ade, inclinò questo asse e diede vita al ciclo delle stagioni come lo conosciamo, cadenzato dalla tristezza e dalla gioia di Demetra, costretta a poter vedere la propria figlia solo in determinati periodi dell’anno che sarebbero stati indicati come la primavera e l’estate: “Nel racconto non si avverte soltanto l’origine delle stagioni o il mistero del seme – spiega l’autrice e interprete Sista Bramini – ma c’è la metafora della vita umana, in cui ognuno di noi sopporta degli inverni, prefigurando e immaginando delle primavere. È un mito archetipico, universale: non c’è bisogno di averlo conosciuto con lo studio per comprenderlo, è per tutti. Del resto gli antichi del mito facevano un momento fondativo di una realtà, un codice che riassumeva piani e significati differenti, emotivi e razionali insieme, legati alla vita collettiva”.
Intanto che Sista Bramini si strugge sul palco Francesca Ferri (curatrice delle musiche) e Camilla Dell’Agnola girovagano attorno alla torre Angioina di Velia, illuminata da lievi fiammelle, passano fra il pubblico, salgono sulla torre e ne ridiscendono accompagnate dai loro canti a due voci, a creare suggestive atmosfere a metà fra il canto e l’onomatopea vocale.
VeliaTeatro proseguirà con l’ultima delle tre rappresentazioni della compagnia «O Thiasos – Teatro Natura» questa sera con «Miti d’acqua», dal “Le Metamorfosi” di Ovidio.
Foto a cura di Michele Calocero
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