Giro del Cilento in bicicletta: «Territorio di riposo, quiete e tempesta»

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Giro del Cilento in bicicletta: «Territorio di riposo, quiete e tempesta»

Rappresentazione scenica di una simbiosi perfetta tra natura e cultura, questo è il Cilento dove caparbiamente l’uomo si è stanziato circondandosi di meraviglia. Un tempo si percorrevano le vie della transumanza, i carbonai coi loro muli carichi solcavano il tragitto ai posteri. L’uomo è un essere limitato e i suoi limiti sono ciò che lo spinge ad attraversarsi. In una giornata soleggiata abbiamo incontrato due donne sfinite, sedute a ristorarsi al tavolo del bar sport di rito. Simona Ridolfi e Carla Passarelli sono due donne snelle, giunoniche nella forza delle loro gambe e al contempo dotate dello spirito d’avventura adolescenziale.

‘Giro del Cilento in bicicletta’ è il nome del loro progetto; la bicicletta nel suo essere estensione e non mortificazione dell’uomo permette di fermarsi, di guardare e di conoscere la storia dei paesi che si incontrano per strada attraverso gli occhi dei suoi abitanti. Il Cilento è fatto di persone, di contadini e di personaggi ‘tipo’ che difficilmente si incontrerebbero altrove. Simona è laureata in scienze naturali, d’abitudine insegna, ma le aule sono soffocanti e lei ama vivere i suoi studi, fotografare il miracolo della natura ogni volta che la stupisce, perché lei il mondo continua a guardarlo come se fosse la prima volta. Carla è un’artista, l’arte la vive e documenta la vita attraverso la pittura estemporanea. Hanno stretto un patto, documentano tutto. Simona meticolosamente raccoglie tutto in un diario di viaggio, dove confluiscono, sul filo di un racconto, le informazioni dei tragitti e le caratteristiche materiali. Una guida completa, attenta e sentita. Questo sarà il prodotto del viaggio, da lasciare a chi deciderà di intraprendere il loro stesso percorso. Hanno pianificato il tutto sei mesi fa, partendo il 18 giugno con lo stretto necessario per affrontare il viaggio. Molti sono i paesi che hanno incontrato, di cui hanno appreso la storia e conosciuto la gente. Il Giornale del Cilento le ha incontrate a Felitto, dove si son fermate per documentare le bellezze delle gole del Calore.

Simona dice: «Noi siamo viaggiatrici, ci piace diventare un tutt’uno con i posti in cui ci fermiamo. Questa è una differenza sostanziale dai turisti, per questo abbiamo scelto la bicicletta».

Ora il loro viaggio deve riprendere, le soste troppo lunghe appesantiscono l’entusiasmo tipico della vita; bisogna fare e disfare in un continuo mutamento per evitare di chiudere il proprio porto. Serenità e voglia di consumare la vita ci trasmettono queste due donne, in una semplicità che riflette il territorio che attraversano, descrivono e rappresentano. Da Felitto muoveranno verso Castel San Lorenzo, per passare a Roccadaspide e calarsi nelle grotte di Castelcivita, dove il mito vive ancora in quella natura che valica il tempo. Carla dice: «Dovremmo rientrare a metà luglio, ma non possiamo dirlo con esattezza. La nostra ultima tappa dovrebbe essere Pisciotta. Uso il condizionale perché in un viaggio senza risorse non si sa mai effettivamente dove si andrà a finire, cosa ci plasmerà. Ho dipinto moltissimi volti, l’anima della gente bisogna sentirla per riuscire a rappresentarla. Ho frequentato l’accademia delle belle arti a Napoli, Napoli è un tripudio di vita che sgorga da ogni anfratto. Il Cilento è riposo, quiete e tempesta. Può essere quel tutto o quel niente, dipende dall’entusiasmo o semplicemente dall’umore».

Così ci lasciano i loro sorrisi sicuri, il tono placido delle loro voci e noi che le abbiamo viste passare, non possiamo che augurarci il loro successo e sperare che tornino nei nostri paesi a raccontarci le storie raccolte.

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