Il sogno e il mito rivivono a VeliaTeatro con Giulio Guidorizzi e Gianluigi Tosto

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Il sogno e il mito rivivono a VeliaTeatro con Giulio Guidorizzi e Gianluigi Tosto

Il sogno e la veglia; il mondo terreno e il mondo metafisico: il sogno è rappresentazione del nostro inconscio o una porta verso altri mondi? Platone ha anticipato la visione freudiana del sogno? O avevano ragione gli antichi greci, che vedevano nel sogno un contatto con mondi altri?

Tutti questi sono gli interrogativi che si pone (e ci pone) Giulio Guidorizzi, professore ordinario di Letteratura greca all’università di Torino, con il suo “Il compagno dell’anima. I greci e il sogno” (Raffaello Cortina Editore).

Apre al discorso di Guidorizzi un passo tratto dall’Iliade recitato da Gianluigi Tosto, quando Achille sogna il defunto Patroclo, ucciso per mano di Ettore poco prima: da qui il titolo dell’appuntamento di questa sera con VeliaTeatro, “Achille sogna Patroclo. Il sonno più bello della storia dell’occidente”.

Tosto decanta i versi di Omero lasciando la parola a Guidorizzi solo per poi risalire di nuovo su palco, questa volta senza leggio ma attorniato da una miriade di strumenti che lo aiutano ad accompagnare la narrazione scandendo di volta in volta il ritmo, trasformandosi in onomatopee, sottolineando il recitato.

Gianluigi Tosto è una presenza cara alla manifestazione che, da anni ormai, si tiene nell’area archeologica di Elea-Velia: e anche questa sera non delude le aspettative che ha saputo crearsi attorno negli anni.

Prendendo spunto dall’intervento di Guidorizzi, dal sogno ed in particolare da quello di Achille, Tosto ci propone un estratto dalla omeriana Iliade, uno stralcio che dalle ragioni della morte di Patroclo per mano di Ettore arrivano fino all’uccisione di quest’ultimo per mano di Achille.

Tosto, come suo solito, si accompagna con strumenti di vario genere, in un andirivieni di momenti di calma e narrazione serrata dove mette a dura prova se stesso e lo spettatore, che, quasi come per saturazione semantica (le parole scorrono velocissime) perde il senso del testo per concentrarsi sul ritmo, quasi come la parola diventasse musica al pari degli strumenti utilizzati dall’attore.

Parlare ancora dello spettacolo sarebbe inutile: gli spettacoli di Gianluigi Tosto vanno guardati, vissuti.

La sedicesima edizione di VeliaTeatro si chiuderà il 28 agosto con la rappresentazione della commedia di Aristofane “Le rane”, a cura della compagnia “La bottega del pane”. La rappresentazione sarà preceduta dal dibattito “Menzogna, arte, verità” con la filosofa e scrittrice Franca D’Agostini.

Foto a cura di Michele Calocero

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