La Nuova Orchestra Scarlatti in “Concerto per Lentiscosa”. Gaetano Russo ne racconta il senso

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La Nuova Orchestra Scarlatti in “Concerto per Lentiscosa”. Gaetano Russo ne racconta il senso

Gaetano Russo, detto Nino, è un figlio di Lentiscosa.

Fortemente legato al suo paese, che non ha mai sentito di aver lasciato per un altro luogo, è il fondatore e direttore artistico della Nuova Orchestra Scarlatti con la quale aprirà questo nuovo appuntamento con la musica classica.

Si vestirà di stelle Lentiscosa. Ne avrà occasione il 29 agosto, quando il palcoscenico in piazzetta Santa Maria dei Martiri ospiterà quattordici maestri della famosa “Nuova orchestra Scarlatti”.  

Musica, arte e solidarietà sono le tre parole che aprono il manifesto del concerto che non ha bisogno di declamare altro che le musiche che questi illustri maestri della Nuova Orchestra Scarlatti proporranno durante la serata di cultura che tenderà la mano alla beneficenza: Bach, Mozart, Brahms, Bizet, Strauss e altri.

Gaetano Russo sottolinea che il concerto è a titolo gratuito e per beneficenza.

L’introito dei dischi che l’orchestra metterà a disposizione, con libero contributo, sarà devoluto per l’Opera di Rachele Peluso, un’altra cittadina di Lentiscosa, ora missionaria nelle Filippine.

Nino Russo appoggia manifestazioni di questo tipo volentieri: “Non ho mai smesso di pensare, se mi fosse stato possibile, di fare qualcosa per Lentiscosa”.

L’abbiamo intervistato.

D: A parte questo primo concerto cosa pensa di poter dare a Lentiscosa?
R: Mi hanno sempre chiesto di suonare, vedermi esprimere musicalmente per la nostra gente, ma finché rimaneva un evento isolato non mi ha interessato, perché non sarebbe servito a nulla vedere suonare Nino intorno al nulla. Quindi ho preferito vivere il paese in modo disinvolto, con la famiglia, gli amici.  Intendo dire che se ora suonerò per Lentiscosa è per merito di qualche gruppo che ha voluto ripristinare le Sette fontane del paese. Vedere un’azione così semplice realizzarsi è stato come avere una risposta dai miei compaesani. Nel momento in cui si mette in gioco l’impegno da parte di tutti perché qualcosa succeda, per migliorare Lentiscosa, io verrò qui non più per riposare, ma per organizzare, per fare qualcosa di costruttivo. Vorrei essere partecipe di qualcosa che avviene, se ciò avverrà io ne farò cento di concerti per Lentiscosa negli anni a venire, anche gratuiti come in questa occasione.

D: Come la vede a Lentiscosa la cultura che si addentra nella concretezza?
R: Questo è un concerto altamente culturale, dà una spinta affinché nasca, si formi, si realizzi un comitato, un’associazione… qualcosa che possa poi farmi ritornare a Lentiscosa a fare concerti in un contesto in evoluzione, in cui succedono altre cose, che mi immagino concretizzarsi in quattro, cinque anni.

D: Cosa vorrebbe si realizzasse per Lentiscosa?
R: Un concerto che possa richiamare un altro concerto, per la primavera o durante l’estate prossima, che si possa affiancare alle altre attività culturali: un piccolo spettacolo teatrale, la lettura di poesie…perché dico teatro, poesia… la cultura qui non deve essere  ‘spettacolo’,  cose gridate che assorbono poi tanti fondi. Lentiscosa è un paese che con 50 persone in più, che cercano il ‘paese tranquillo, punto di attrazione per una certa cultura, e che magari si comprino casa per vivere una vacanza fuori dalla confusione, va già bene. Vorrei vedere Lentiscosa come il luogo giusto che si contrappone al senso del sentirsi estranei in casa propria, il luogo dove si smuovono le coscienze, capace di avviare anche una certa economia.

D: Alla politica cosa c’è da chiedere?
R: Intanto questo concerto avrà l’aiuto dell’assessorato al Turismo e colgo l’occasione per ringraziare l’assessore Mario Scarpitta che metterà a disposizione il palco, le sedie, le luci e quanto occorrerà per l’organizzazione  della serata del 29 agosto. Alle istituzioni chiediamo quello che chiedono tutti, se chiedono gli altri chiediamo anche noi. Non ci aspettiamo che le istituzioni ci dicano si, se non hanno i soldi. Ma sicuramente chiederemo un bilancio, un comitato può chiedere di vedere il bilancio ed è da lì che si evince se ci sono o meno i fondi. In caso di deficit, quello che ci sarà da fare lo faremo noi di Lentiscosa, come è stato fatto adesso per le Sette fontane.

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