Antonio Balbi: alla ricerca di comunicare con sinestesia “voli” in un oltre

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Antonio Balbi: alla ricerca di comunicare con sinestesia “voli” in un oltre

Mi “tuffo” nelle opere di Antonio Balbi dal vivo cromatismo, con accenni di segni vibranti e “sento” la sua inquietudine esorcizzata in un “volo” tra i colori, diversamente miscelati, quasi in una ricerca alchemica. Immagino il suo pennello che vorrebbe divenisse bacchetta magica, contemporaneamente bacchetta di direttore d’orchestra, dando musicalità al gesto, poi cucchiaio che mescola nel paiolo, facendo emanare profumi che esaltano l’odorato, risvegliando anche papille gustative, mentre le tracce impresse sembrano anche sollecitare il tatto in un desiderio, o nel ricordo, di una superficie toccata! La comunicazione umana più naturale, primitiva, universale, avviene con l’esterno attraverso i cinque sensi e l’artista tenta di coinvolgere in fenomeni di sinestesia mediante le sue opere.

In personalità particolarmente sensibili, allenate in esperienze meditative, è stato constatato che stimolando un senso vengono risvegliati anche gli altri, in interessanti combinazioni. Ad esempio la musica di Bach ha richiamato a visioni di rose ed al loro profumo e viceversa! Allora non esistono diversità linguistiche, allora l’habitat diviene fondamentale, allora l’inserimento nella Natura è richiesta e conoscenza! Con l’Arte pittorica Balbi tenta queste esperienze più vicine alla cultura orientale nella quale si è introdotto e da cui il nostro mondo occidentale è certamente troppo distante! Esporre è poi invitare tutti a compiere quel “volo” proposto, abbandonando ogni altra recezione, tutti i sensi si devono concentrare per andare “oltre”. L’artista in questo obiettivo annulla ogni solitudine “si ritrova” insieme con i fruitori in quella tensione e “sente” l’Arte esplicarsi nella sua funzione principale. Certamente i colori della Natura mutevole e quelli, in particolare, della sua terra d’infanzia influiscono nelle ispirazioni di Antonio Balbi, come sostiene, ma essi sono soprattutto quelli che invoca per dominare gli “scuri” del suo profondo io! Le sue opere sono le certezze che cerca, l’habitat “fedele” del suo peregrinare. Chi “vive” l’Arte, sia esprimendosi attraverso essa che recependola, forma una sensibilità diversa, è sempre profondamente in ogni cosa reale ma, contemporaneamente, “fuori”, “un palmo sulla terra”! Balbi ha anche realizzato il Progetto “Sale d’aspetto”, esponendo sue opere in Sale d’attesa di ospedali, in una sperimentazione che chiama, secondo me svilendone il valore, “cromoterapia”, ma che non prevede la tecnica di questa cura alternativa con mezzi tecnologici, con immersioni in raggi colorati, ma attira l’attenzione a sue opere pittoriche che vanno oltre il tecnologico, che vibrano dell’energia dell’autore che, tramite i colori, conducono in un “oltre” evanescente, in un abbandono di altre sensazioni angoscianti. Non è la terapia del solo colore, ma del colore “vissuto”, recepito ed espresso dall’artista attraverso l’emozione, per cui si dovrebbe coniare una nuova, diversa terminologia. E’ evidente l’influenza della Cultura Orientale anche nella serie di sue opere del “Cristo senza croce”, esposte presso la Santa Sede del Vaticano. E’ una visione religiosa che dà meno spazio al dolore, anche prediligendo la Resurrezione alla Crocefissione.

Antonio Balbi nasce a Roccagloriosa nel 1964, dove è iniziato al mezzo pittorico da Rosario Bortone. Da ragioniere e perito commerciale, è invece attirato a frequentare l’Accademia Internazionale d’Arte Moderna di Roma dove si diploma. Da sempre è quindi in dicotomia tra stretta razionalità ed aperture in campi fantastici, emotivi, surreali. Ben presto emigra in Germania, con vari spostamenti, afferma, “in tutti e cinque i continenti”. Recepisce quindi, oltre la Cultura Occidentale, quella Orientale più meditativa, che si sviluppa da matrici diverse. Il suo lungo, continuo, viaggio in dimensioni geografiche diverse, tra necessità e scelta, non è altro che spunto per un viaggio interiore, nel quale vuole coinvolgerci, “Alla ricerca del tempo perduto” di proustiana memoria!

Antonio Balbi sarà dal 16 Marzo al 16 Aprile al Museo Crocetti di Roma con una mostra personale, “Allegro & Gusto”.

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