Camerota, dramma al Ciclope. Legale famiglia: «Lavoro della Procura ci darà responsabile»

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Camerota, dramma al Ciclope. Legale famiglia: «Lavoro della Procura ci darà responsabile»

E’ slittato a venerdì l’esame autoptico sul corpo di Crescenzo Della Ragione, il ragazzo morto la scorsa notte alla discoteca ‘Ciclope’ di Marina di Camerota. Nel frattempo il procuratore capo del tribunale di Vallo della Lucania Giancarlo Grippo avrebbe iniziato a stendere gli avvisi di garanzia. Da indiscrezioni un indagato c’è, ma ancora è tutto da accertare. Al giornale del Cilento dice che «le indagini sono ancora in corso, stiamo facendo tutti gli approfondimenti per arrivare nel tempo più breve a decidere se accordare l’autopsia, cosa quasi certa, e quindi chiarire tutti i nodi della vicenda. In questa fase – ha sottolineato Grippo – dobbiamo dare garanzia a tutte le persone che potrebbero essere interessate dalla vicenda, per ricostruire e capire chi ha diritto all’avviso di garanzia. Se ci sono dei responsabili – l’ipotesi è che ci sono – stiamo verificando che ci siano i riscontri negli accertamenti di polizia giudiziaria».

Il giornale del Cilento ha anche raggiunto Domenico Lentini, che assieme all’avvocato Felice Lentini, è il legale della famiglia dellla vittima. Ai microfoni di questa testata Lentini ha parlato della vicenda senza però scendere nei particolari, ancora tutto è da accertare.

«A questo punto le indagini stanno ancora in una fase di individuazione dei responsabili di quanto accaduto – racconta l’avvocato -.  Al momento sappiamo che il fatto si è verificato all’interno della struttura del Ciclope e i ragazzi – Crescenzo non era solo al momento del fatto – erano appostati sotto un muro cercando di riparasi dall’acqua, quando all’improvviso hanno sentito arrivare delle pietre abbastanza piccole e poi un grande tonfo, hanno visto il ragazzo cadere a terra».

Vengono smentite dunque le notizie divulgate in queste ore secondo le quali sarebbero precipitati due massi della mole di 60 chili. I genitori sono sconvolti, come racconta anche Lentini «Sono distrutti dal dolore, loro sono stati avvisati verso l’una, nel pieno della notte. Personalmente mi è rimasta impressa la dignità che questa famiglia ha mantenuto nonostante il dolore, una dignità che al giorno d’oggi è difficile riscontrare». L’avvocato preferisce non dire altro in merito alle indagini per evitare di rivelare particolari personali che non sarebbe autorizzato a dare.

Si riuscirà a fare chiarezza in questa vicenda che per molti versi appare ancora oscura?: «Io ritengo che i punti oscuri verrano facilmente messi in chiaro perchè se è vero che c’è stato un distacco dalla roccia questo sarà facilmente rinvenibile nel punto in cui questo masso si è staccato, di conseguanza indicare anche gli eventuali responsabili  – al momento però nessuno si sblincia puntando il dito -. Noi al momento non ci apriamo perchè sicuramente ci possono essere vari responsabili e varie ipotesi, i risultati degli accertamenti che sta svolgendo la procura della repubblica ci darà sicuramente un responsabile anzi, trattandosi  di un evento dovuto al distaccamento di un qualcosa, ancora non sappiamo cosa, il dato sarà oggettivo e quindi facilmente individuabili gli eventuali responsabili». Da alcuni racconti pervenuti in queste ore alle principali testate giornalistiche pare che il masso che ha colpito il giovane Crescenzo non sia stato trovato, alcuni dicono sia stato spostato e nascosto: «Su questo punto anche io ho avuto alcune informazioni – spiega il legale in ultima battuta che però in questa fase -. Preferisco non rilasciare alcuna dichiarazione in merito».

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