Campania, De Luca: «Io da 10 anni vittima aggressione mediatica»

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Campania, De Luca: «Io da 10 anni vittima aggressione mediatica»

“Da 10 anni subisco un’aggressione mediatica inaudita. Mi sono domandato quale ragione spinga in particolare i radical chic della sinistra, quelli che vivono nei salotti e non hanno fatto niente nella loro vita ma sono di sinistra e quindi possono dare lezioni morali a tutti, ad attaccarmi. Credo che la ragione sia una: De Luca e’ un punto di contraddizione rispetto a un Paese che ama vivere nella palude burocratica”. Parla di se’ in terza persona il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso dell’intervista che ogni settimana rilascia a Lira Tv.Uno spazio, quello riservatogli dall’emittente salernitana, in cui il presidente della Regione torna ad attaccare i media, dopo il servizio che ‘Fuori Roma’ della Rai ha dedicato alla citta’ di Salerno. “In altri tempi parlavo di pseudo giornalismo camorristico. La categoria di ‘camorrismo’ – spiega – e’ quella propensione a esercitare forma di violenza con immagine e parole nei confronti di persone perbene che si sostanzia con il calpestamento della dignita’ per ragioni di politica politicante, di aggressione personale, di frustrazione politica. Perche’ tanti falliti godono quando hanno un microfono in mano”.

Per De Luca la ragione di quella che definisce una “aggressione” dei media sta nel fatto che il governatore e’ “un uomo libero fuori da correnti, consorterie, massonerie e gruppi di affari. Sono una delle poche figure non assorbibili, che non accetta di piegare la testa e non ha padroni. De Luca e’ come gli altri amministratori? Si – dice di se’ – perche’ ha due occhi e una bocca. Ma De Luca e’ un’altra cosa: uno che va di notte in giro a contrastare spacciatori e stupratori e’ un’altra cosa e non ha paragoni in Italia”.Il governatore riflette, quindi, sulle percentuali di voti che ha ricevuto a Salerno l’ultima volta che si e’ candidato sindaco:”quando uno viene scelto con il 75% delle preferenze e’ perche’ ha sacrificato la sua vita per Salerno e, oggi, per la Campania e per Napoli. Mi sono mutilato l’esistenza e vivo, come sanno tutti, da francescano. Non ho vita sociale. Ma la mia esperienza amministrativa e’ un modello nazionale di concretezza, coraggio amministrativo, onesta’ e trasparenza”.

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