Campania travolta da valanga ma non è neve: si chiama 5 Stelle

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Campania travolta da valanga ma non è neve: si chiama 5 Stelle

La Campania si sveglia travolta da una valanga e questa volta la neve dei giorni scorsi c’entra poco. La slavina, del tutto politica, è targata Cinque Stelle. Alle Politiche i grillini fanno quasi cappotto nell’uninominale tra Camera e Senato portando a casa 32 dei 33 collegi del maggioritario, andando oltre il muro del 50% nel proporzionale di Campania 1 (54%) e attestandosi al 44% in Campania 2. Spazzato il Pd (al 12% in Campania 1). Per la regione governata da Vincenzo De Luca è un terremoto politico. Significativa la sconfitta del figlio Piero nella roccaforte di famiglia, Salerno, terzo e superato anche dal candidato del centrodestra. Anche se De Luca junior ringrazia il sistema elettorale italiano ed entra alla Camera grazie al voto del proporzionale a Caserta.

Forza Italia contiene i danni attestandosi intorno al 18% ma non sfonda pur potendo vantare il successo, con Marzia Ferraioli, nell’unico collegio uninominale sfuggito al risiko del M5s, quello di Agropoli. Modesto il risultato di Liberi e Uguali, sotto la soglia del 3%. In casa M5s stravince nella sua Pomigliano Luigi Di Maio, che si aggiudica il duello con Vittorio Sgarbi con oltre il 60% dei voti. Tornano a Montecitorio altri esponenti storici come Roberto Fico (57% a Napoli), Paola Nugnes e Wilma Moronese.

Con loro approdano in Parlamento tante new entry. Da Vincenzo Spadafora, ex numero uno di Unicef, a Rina Di Lorenzo, docente esperta di legislazione scolastica. Da Doriana Sarli, veterinaria e storica attivista del meet up di Napoli a Raffaele Bruno biologo e artista impegnato nel sociale. A Palazzo Madama per la prima volta anche il geologo Franco Ortolani. Detto del plotone di peones grillini, per gli altri sono più le delusioni che le soddisfazioni. Della valanga grillina fa le spese Paolo Siani, candidato col Pd e fratello di Giancarlo, il giornalista vittima di camorra, che però guadagna comunque il seggio alla Camera attraverso il proporzionale.

Dopo molto tempo non ci sarà un De Mita in Parlamento a causa del ko dell’uscente Giuseppe De Mita, nipote dell’ex premier Ciriaco, sconfitto nel collegio di Ariano Irpino. Resta fuori anche Franco Alfieri, l’ex sindaco di Agropoli assurto alle cronache come ‘il sindaco delle fritture. Perde nel suo collegio di Benevento  lady Mastella che dovrebbe comunque essere ripescata col proporzionale. Spera in un ripescaggio anche Claudio Lotito, presidente della Lazio candidato al Senato dietro Sandra Mastella. In Forza Italia disco verde invece per Marta Fascina. Ventinove anni, di Portici, componente dell’ufficio stampa del Milan, era stata candidata un pò a sorpresa in posizione blindata, lasciando sorpresi molti anche all’interno del partito, in quanto ‘sconosciuta’ ai più.

E conferma per Luigi Cesaro. Del successo grillino beneficia anche Lello Vitiello, il candidato scomunicato dal movimento per i suoi trascorsi nella massoneria. Gli elettori Cinque Stelle lo hanno premiato lo stesso. In casa Pd è resa dei conti: per il segretario del Pd Napoli Massimo Costa «è un terremoto, una grave sconfitta». Mentre Antonio Marciano invita il segretario regionale Assunta Tartaglione ad assumersi le sue responsabilità.

Da Forza Italia, invece, si cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno con Mara Carfagna che individua in Fi l’unico argine all’ascesa del M5s e invita il partito a guardare di più al Mezzogiorno. Per i Cinque Stelle è tempo di festa. Cominciata già a notte fonda con Roberto Fico che stemperava l’ansia giocando a ping pong. E che andrà avanti domani con il ritorno all’insegna del bagno di folla per Luigi Di Maio nella sua Pomigliano.

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