Capaccio, polemica piscina comunale Poseidone. Architetto: «Risolvere al più presto ogni imperfezione emersa»

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Capaccio, polemica piscina comunale Poseidone. Architetto: «Risolvere al più presto ogni imperfezione emersa»

In merito alle ulteriori notizie diffuse a mezzo stampa relative alla Piscina Comunale Poseidone, l’Amministrazione Comunale e il Coordinatore dell’Area IV Pianificazione e Progetti Strategici del Comune di Capaccio Paestum, architetto Rodolfo Sabelli, chiariscono quanto segue: «Per quanto concerne vizi occulti alla struttura posti in evidenza da parte di alcuni cittadini, si fa innanzitutto presente che da alcune settimane gli uffici comunali competenti sono già al corrente di tutto e stanno prendendo già iniziative per risolvere al più presto ogni imperfezione emersa. A tal proposito, si evidenzia che la ditta esecutrice dei lavori, da contratto, è responsabile per ulteriori 24 mesi dalla consegna dell’opera su eventuali imperfezioni strutturali. Di conseguenza, senza nessun aggravio sulle casse comunali, sarà al più presto la ditta esecutrice a dover intervenire a sue spese per ripristinare e porre rimedio alle imperfezioni emerse. Gli uffici comunali preposti e i funzionari responsabilmente vigilano 24 ore su 24 sulle opere pubbliche e con attenzione svolgono il loro ruolo nell’interesse della collettività e senza procurare alcun allarme per una situazione che non pregiudica comunque il normale prosieguo dell’attività di fruizione della Piscina Poseidone. Ribadiamo inoltre che riguardo alla controsoffittatura dell’impianto non vi è alcuna infiltrazione. Le macchie emerse sono esclusivamente dovute alla gestione poco attenta da parte del soggetto privato dell’Uta (Unità per il trattamento dell’aria). L’Unità per il trattamento dell’aria – continua Sabelli – viene accesa la mattina e spenta la sera: tale modalità non solo non appare corretta ma risulta addirittura antieconomica anche in relazione alla mancata copertura serale delle vasche con teli idonei. Infatti, tale modalità di conduzione comporta una notevole evaporazione notturna che è la causa principale dei danni diffusi che sono stati riscontrati alla controsoffittatura della zona vasche. Inoltre, la mancanza di una copertura della piscina durante l’orario notturno, unitamente allo spegnimento dell’Uta, comporta una maggiore quantità di integrazione dell’acqua in vasca, un maggiore utilizzo di sostanze chimiche, una maggiore evaporazione che amplifica i danni dell’umidità sulla struttura oltre a aumentare la dispersione energetica. Se si considera, inoltre, che la concessionaria mantiene costantemente spento il circuito di alimentazione dei ventilconvettori dei locali accessori (Reception, Ufficio/segreteria, Area ristoro / Bar, Locale commerciale, Locale di primo soccorso ecc. dove, tra l’altro, in molti casi risultavano finestre aperte) si deve rilevare un clima interno fortemente sbilanciato tra gli ambienti che, oltre a non essere salubre, è ulteriore causa dei fenomeni di condensa rilevabili in maniera diffusa».

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