Caterina Infante presenta il suo libro ‘Come il sale sulla pelle’: «Castellabate sfondo e anima della storia»

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Caterina Infante presenta il suo libro ‘Come il sale sulla pelle’: «Castellabate sfondo e anima della storia»

E’ stato presentato lo scorso 10 marzo, alle 18, presso la sala consiliare “C.Grande” del Comune di Castellabate il libro “Come il sale sulla Pelle” della scrittrice locale Caterina Infante.

Un romanzo avvincente in cui la protagonista lascia Castellabate per trasferirsi nella capitale con una vita del tutto nuova. Per lei Castellabate non rappresenterà solo la terra natia ma sarà quel filo sottile ed invisibile con il passato, con le sue passioni solo apparentemente spente ma in grado ancora di bruciare dentro come il sale dell’acqua di mare sulla pelle. 

Raccontaci come nasce questo romano, che ha avuto anche una lunga gestazione?

Il romanzo prende spunto da alcune riflessioni che facevo introno al tema delle scelte: si sceglie per paura, si sceglie per orgoglio e passione, si sceglie per compiacere qualcuno. Su questo tema ho costruito la trama. La lunga gestazione è dovuta sia al fatto che purtroppo scrivo nei ritagli di tempo, ma anche perché è stato complesso il rapporto con la trama. Come se non volessi mai liberarmene, infatti adesso mi mancano molto.

C’è anche la sua Castellabate nel romanzo. Anche per questo motivo il libro rischiava di non uscire più. Perché?

Castellabate fa da sfondo e da anima alla storia, e la Casa Editrice inizialmente mi ha consigliato di far riferimento a un altro paese, perché già sfruttato dal film, ma su questo, come sulla foto di copertina, sono stata irremovibile

Chi è Francesca, la protagonista del libro?

Francesca è una donna a cui stanno strette le ipocrisie borghesi della sua famiglia, ma non ha la forza di portare avanti le sue piccole ribellioni, essendo insicura e con una debole personalità, e finisce sempre a compiacere qualcuno, questo la porta a sentirsi una pessima moglie e una donna ipocrita, più della sua famiglia. Vorrebbe difendere il suo amore per Adriano, un pescatore del suo paese, ma finisce per sposare Marco, il pupillo del padre, un neurochirurgo di Roma.

Un romano che pone l’accento forte su temi di attualità legati al territorio. Vuole essere anche uno stimolo per una riflessione più profonda?

I temi d’attualità, come l’istituzione dell’Area marina, o i problemi relativi alla sicurezza del porto, sono un pretesto per creare una narrativa intorno alla vita dei pescatori, a quegli uomini che ho avuto come modello (mio marito compreso) che hanno scelto questo mestiere per passione e lo affrontano con orgoglio. Insomma, volevo omaggiarli.

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