Cilentana, la strada della morte: sei vittime dall’inizio dell’anno. «Serve un piano straordinario»
| di Luigi Martino
La strada statale 18, la cosiddetta Cilentana, continua a mietere vittime. Dall’inizio del 2025 sono sei le persone che hanno perso la vita lungo l’arteria che collega Agropoli a Policastro, attraversando l’intero territorio del Cilento. L’ultimo incidente mortale è costato la vita a Luigi Santi, 56 anni, di Pattano, deceduto nella notte tra sabato e domenica in un violento scontro tra due auto, tra gli svincoli di Vallo Scalo e Pattano.
Secondo una prima ricostruzione, le vetture coinvolte — una Fiat Punto e una Ford Fiesta — si sarebbero urtate frontalmente per cause ancora da accertare. L’impatto è stato devastante: la Ford è finita contro il guard-rail, distrutta. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Vallo della Lucania, che hanno estratto i conducenti dalle lamiere. Per Santi non c’è stato nulla da fare, mentre l’altro automobilista è stato trasportato in codice rosso all’ospedale “San Luca” di Vallo.
Una tragedia che si aggiunge a una lista sempre più lunga. Ad agosto era morto Santo Bottone, 29 anni, originario di Agropoli e residente a Biella, in un impatto violentissimo con un camper tra Prignano Cilento e la Diga Alento. Il giovane lasciava moglie e due figli. A Ferragosto, invece, Francesco Cautano aveva perso la vita all’altezza dello svincolo con la Bussentina, dopo essere finito fuori strada in moto con la moglie.
E ancora, il 14 marzo lo stesso tratto tra Pattano e Vallo Scalo era stato teatro di un altro schianto costato la vita a Andrea Cortazzo, 82 anni, ed Eugenio Marotta, 32. Poche settimane prima, a febbraio, era morto Agostino Diotaiuti, 54 anni, dopo che la sua auto si era scontrata con un’autocisterna tra Poderia e Centola.
Una sequenza di episodi che conferma la pericolosità della Cilentana, spesso definita dagli automobilisti “la strada della morte”. Curve insidiose, asfalto usurato, scarsa illuminazione e sorpassi azzardati sono solo alcuni dei fattori che, uniti alla distrazione e alla velocità, rendono ogni viaggio un rischio.
L’Anas, che ha assunto la gestione della strada dopo il passaggio di competenze dalla Provincia di Salerno, ha annunciato verifiche strutturali su ponti e viadotti “che presenterebbero criticità”. Ma per molti sindaci cilentani non basta: serve un piano straordinario di sicurezza, con interventi mirati su segnaletica, barriere, controlli e manutenzione ordinaria.
Mentre le indagini sull’ultimo incidente proseguono, resta la domanda che da anni attraversa il territorio: quante altre vite dovranno spezzarsi prima che la Cilentana diventi davvero una strada sicura?
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