Tullia Conte: dal Cilento a Parigi

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Tullia Conte: dal Cilento a Parigi

La poliedrica artista originaria di Novi Velia, dopo le sue esperienze che spaziano dal teatro alla musica popolare fino alla realizzazione di video documentaristici e sperimentali, vola fino a Parigi per studiare il metodo di Augusto Boal presso il Théâtre Dell’Opprimé.

Tullia Conte inizia il suo percorso artistico nel 2003 affiancando come assistente e correttrice di bozze Vittorio Lanternari, con il testo “Etnoantropologia”. È in questo periodo che matura in lei la passione per il teatro e in particolare per l’antropologia teatrale, «vera e propria scienza dell’uomo “in situazione di rappresentazione organizzata”, secondo la denominazione di Eugenio Barba”, passione che la porta a sperimentare in campo teatrale anche nel Cilento con il Laboratorio Teatrale Permanente, “ovvero il ripristino delle attività di un teatro comunale e la creazione di un’attività laboratoriale fondata sui metodi dei Maestri Grotowski e Barba, che insieme al teatro danza e alle forme espressive legate alla cultura della zona, danno vita a numerosi momenti performativi».

All’attività teatrale, che la porta sempre più spesso a scrivere, dirigere ed interpretare i propri lavori (“Sotto un Cielo di Sigarette e Cetrioli _In loving memory of Hank Chinaski_“, “La Scusa – Omaggio ad Ascanio Celestini“,“Storia di Maria, Tarantata“), Tullia Conte affianca, oltre alle sue esperienze in musica con il gruppo di musica popolare Kiepò, anche l’attività di film-maker.

È presso l’università La Sapienza di Roma che, con un corso di Documentaristica, nel 2004 ha il primo approccio al mezzo come operatrice per il video musicale “K & K” che la porta a dirigere, nel 2005, il documentario “Xtc – Ecstacy”.

Venuta a contatto con il progetto Sybilla protest, gruppo di lavoro composto da attori, registi, performer, Tullia Conte produce, sempre nel 2005, “Straniero è chi lo straniero fa”. Del 2006, sempre per il progetto Sybilla protest,  è invece “Sogno #1: una resa invincibile”, liberamente tratto da “Il tempo e la stanza” di Botho Strauss, mentre il 2008 vede la nascita di “Frammenti di un Discorso Amoroso” che riceve la menzione d’onore di ‘O Globo Film Festival per “la visione particolare sul cinema di genere”: «Tutti gli esperimenti video che abbiamo realizzato durante gli anni romani di sybilla protest hanno in comune: una scarsa qualità video, un po’ ricercata e un po’ indotta dai pochi mezzi a disposizione, un’attenzione verso le forme simbolico-corporali proprie del teatro di ricerca, la volontà di dar voce al “non detto”, a quello che ci sembrava essere “poco alla moda”. Una colonna portante e costante dei progetti è Caterina Galloni, brava interprete e attenta collaboratrice anche dal punto di vista pratico organizzativo».

Tullia Conte si trova attualmente a Parigi dove sta studiando il metodo di Augusto Boal presso il Théâtre Dell’Opprimé.

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