27 Novembre 2025

De Luca verso il ritorno a Salerno: scenari, incognite e tensioni nella maggioranza

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De Luca verso il ritorno a Salerno: scenari, incognite e tensioni nella maggioranza

«Può essere, è un’ipotesi». Con queste parole, pronunciate durante una visita al rione San Francesco di Napoli, Vincenzo De Luca ha aperto uno spiraglio – stavolta senza smentire – sulla possibilità di tornare a guidare il Comune di Salerno. L’uscita pubblica arriva a pochi giorni dall’elezione di Roberto Fico alla presidenza della Regione Campania e ha rimesso in moto un meccanismo politico che, a Salerno, molti danno già per inevitabile: il ritorno dell’ex governatore a palazzo Guerra.

Nel municipio, tra amministratori e dipendenti, la convinzione è diffusa: De Luca non aspetterà il 2027, quando scadrà il mandato del sindaco Enzo Napoli. E proprio Napoli diventa ora il perno di tutti gli scenari.

Dimissioni o decadenza? Gli effetti sul Comune

Prima di arrivare alle urne anticipate, resta da capire come uscirà di scena l’attuale primo cittadino. Il Testo unico degli enti locali distingue due percorsi:

dimissioni, con scioglimento del consiglio e arrivo di un commissario; decadenza, con consiglio e giunta in carica fino al voto e funzioni del sindaco affidate al vicesindaco.

In caso di decadenza, a traghettare l’ente sarebbe Paky Memoli, salvo diversa scelta. L’ipotesi che De Luca assuma il ruolo di vicesindaco viene considerata improbabile ma non impossibile. Più verosimile, per ora, è che Napoli presenti dimissioni spontanee, liberando contestualmente anche la presidenza della Provincia.

A palazzo di città, l’arrivo di un commissario non sembra suscitare particolari timori, anche perché la maggioranza è già concentrata su un altro appuntamento: l’approvazione del bilancio di previsione 2026-2028, in aula il 22 dicembre. Un passaggio che alcuni consiglieri avrebbero preferito evitare, considerando ormai conclusa la consiliatura.

Il nodo politico: simboli, alleanze e nuove geometrie

L’eventuale ritorno alle urne apre un fronte altrettanto complesso: quello delle alleanze.

Il segretario regionale del Pd, Piero De Luca, potrebbe spingere per ripristinare il simbolo del partito in consiglio comunale, superando il marchio «Progressisti per Salerno» utilizzato negli ultimi anni. Parallelamente, resta un interrogativo pesante: Pd e Movimento 5 Stelle correranno insieme anche a Salerno?

La situazione appare intricata.

Catello Lambiase ha lasciato il consiglio proprio per dissenso rispetto all’accordo Fico–De Luca; difficile, quindi, immaginare un’intesa che comprenda anche l’ex consigliera pentastellata Claudia Pecoraro, che per anni ha contestato la maggioranza deluchiana. Una ricomposizione con Avs appare invece più semplice, mentre il Psi – forza presente e influente nella giunta Napoli – resterebbe stabilmente nell’area del centrosinistra.

Il caso Popolari e Moderati

A complicare ulteriormente il quadro c’è la frattura interna ai Popolari e Moderati. Il coordinatore cittadino Aniello Salzano continua a chiedere le dimissioni dell’assessora Gaetana Falcone, eletta con il suo partito ma candidata poi con il Pd alle regionali. La richiesta di sostituirla con un esponente della lista resta sul tavolo, sebbene i voti dei due consiglieri del gruppo non siano determinanti per la tenuta della maggioranza.

Napoli, comunque, non sembra intenzionato a modificare l’esecutivo, anche perché il suo mandato appare ormai agli sgoccioli.

Il breve passaggio di Luca Esposito in consiglio

Nel frattempo, un volto nuovo sta per affacciarsi in aula: Luca Esposito, secondo nella lista di Forza Italia alle ultime comunali, subentrerà a Roberto Celano, eletto in consiglio regionale. Per lui si prospettano pochi mesi di lavoro prima di una nuova campagna elettorale, mentre il centrodestra prova a riorganizzarsi dopo un ventennio passato all’opposizione della maggioranza deluchiana.

Verso il voto anticipato

Nelle file della maggioranza la macchina elettorale è già partita. Da tempo, raccontano in Comune, si attendeva l’uscita di scena del terzo mandato regionale e il conseguente ritorno in campo dell’ex sindaco. Ora che De Luca ha lasciato la Regione e non chiude più la porta a un nuovo mandato a Salerno, il conto alla rovescia sembra iniziato.

La domanda non è più se si voterà prima del 2027, ma quando.

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