Femminicidio Montecorvino Rovella, Persico non parla. Tina morta per asfissia meccanica esterna
| di Luigi Martino
Christian Persico, il 36enne indiziato dell’omicidio di Tina (Assunta) Sgarbini, rimane in silenzio davanti agli inquirenti. Durante l’interrogatorio avvenuto nella tarda serata di ieri presso la caserma dei carabinieri di Battipaglia, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, limitandosi a fornire le proprie generalità.
Il suo difensore, l’avvocato Michele Gallo, ha riferito di aver avuto un contatto «rapido e superficiale» con il cliente poco prima dell’inizio dell’interrogatorio:
«Mi è parso tranquillo e abbastanza lucido. Gli ho spiegato i suoi diritti e le facoltà che gli spettano. Ora attendiamo di conoscere nel dettaglio il provvedimento e di visionare gli atti», ha dichiarato il legale, specificando che nella notte non aveva ancora ricevuto copia formale dello stato di fermo.
Sulle indiscrezioni relative a un biglietto che Persico avrebbe lasciato alla madre, in cui avrebbe scritto di aver “fatto una cavolata”, l’avvocato non si sbilancia: «So che se ne parla, ma non ho alcuna certezza della sua esistenza né del contenuto».
Intanto emergono dettagli fondamentali sulle cause della morte di Tina. Secondo il primo esame esterno condotto dal medico legale Marina D’Aniello, la donna è deceduta per “asfissia meccanica esterna”. «Si tratta della causa certa del decesso – ha spiegato la specialista – ma non è ancora chiaro se la donna sia stata strangolata o se le sia stato introdotto un oggetto in bocca. Solo l’autopsia chiarirà definitivamente la dinamica».
Persico, dopo il fermo, è stato trasferito nel carcere di Fuorni, a Salerno, dove rimane in attesa delle prossime decisioni della magistratura.
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